50mila posizioni che rischiano di restare vacanti o quasi

Il comparto moda è in crescita ma noi prossimi anni le figure professionali specializzate non saranno sufficienti a coprire la richiesta

Nel folignate una grande azienda del cashmere ha impiegato sei mesi per reperire una rammagliatrice

 E’ un doto preoccupante e “incoraggiante” al tempo stesso quello che arriva dal comparto moda. Da un’indagine sui fabbisogni professionali delle imprese del tessile abbigliamento, condotta da Sistema moda Italia (la federazione nazionale di Confindustria che aggrega e rappresenta le aziende che operano nel comparto moda) è emerso infatti che, nei prossimi anni, la filiera della moda in Italia avrà bisogno di quasi 50.000 figure professionali, a fronte di un numero di iscritti ai corsi tecnici e professionali che però risulta tutto inadeguato.

Figure professionali difficili da reperire

Sei mesi per reperire una rammagliatrice – è il caso emblematico che arriva dall’azienda Badiali Cashmere di Foligno. “Nel nostro settore – osserva Leonardo Mazzocchio, l’amministratore delegato e responsabile commerciale dell’azienda e anche Vicepresidente della Sezione Tessile-Abbigliamento di Confindustria Umbria – c’è una grandissima richiesta di personale, specie nell’attività del riammaglio. All’estero c’è desiderio di Made in Italy e in futuro ci saranno sempre più opportunità di lavoro, stabili e ben retribuite. Recentemente – conclude – abbiamo assunto a tempo indeterminato una giovane rammendatrice, dopo una ricerca durata sei mesi”.

Collaborazione tra Confindustria e le scuole a indirizzo moda

“Per far fronte alla carenza di personale qualificato – spiega Massimiliano Bagnolo, presidente della sezione tessile-abbigliamento di Confindustria Umbria – le nostre imprese stanno promuovendo un progetto di collaborazione e supporto a istituti scolastici superiori del territorio umbro con indirizzo moda, al fine di incrementare l’attrattività e la qualità dei percorsi scolastici. L’obiettivo è assicurare alle imprese del settore il necessario ricambio generazionale relativamente a figure professionali difficilmente reperibili nell’attuale mercato del lavoro”. 

“Nelle aziende c’è disponibilità dei lavoro qualificato”

Il territorio umbro ha enormi potenzialità. A testimoniarlo è Marco Cardinalini, Presidente dei Giovani imprenditori di SMI e imprenditore di terza generazione nell’azienda tessile Cardinalini & C. Spa di Montecastrilli (Terni)  “La moda per i nostri giovani è un’opportunità concreta – afferma Cardinalini, che da tempo collabora con l’Ipsia “S. Pertini” di Terni attraverso progetti di alternanza scuola-lavoro -. C’è grande bisogno di giovani che abbiano entusiasmo e voglia di apprendere e nelle aziende del settore c’è la disponibilità di lavoro qualificato, ma anche la possibilità di crescere professionalmente”.

Notti delle moda per cogliere le opportunità che arriveranno dal comparto

 Per spingere i giovani a iscriversi agli indirizzi moda e incentivare l’attivazione di corsi specifici che siano in grado di attrarre un sempre crescente numero di studenti, Smi ha lanciato l’evento “Notti della moda”, promosso a livello nazionale per cogliere le opportunità professionali che arriveranno da comparto. 

Le scuole rispondono all’appello

Tra i vari istituti scolastici che hanno risposto all’appello c’è l’istituto professionale per l’industria e l’artigianato “E. Orfini” di Foligno, che ha creato accessori con materiali di riciclo e dato vita a un flash mob in centro a Foligno. Al “Cassata Gattapone” di Gubbio, la scelta è caduta sulla progettazione grafica di costumi medievali in una bottega-atelier creata per l’occasione. All’Istituto di istruzione superiore “Cavour-Marconi-Pascal” di Perugia gli studenti hanno invece curato l’allestimento della vetrina di un atelier con uno degli abiti da loro creati. Collaborazione tra Confindustria e le scuole a indirizzo moda

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