“Amarsi. L’ Amore nell’Arte da Tiziano a Banksy”

“Venere e Adone” (1554 circa) della bottega di Tiziano Vecellio

A Terni negli spazi espositivi di Palazzo Montani Leoni dopo lo straordinario successo di “Dramma e passione”, la Fondazione Carit propone una nuova grande mostra che raccoglie circa 40 capolavori dedicati all’Amore, provenienti dai maggiori musei italiani
Dagli Uffizi a Capodimonte, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna alla Pinacoteca Ambrosiana, sfileranno nelle sale di Palazzo Montani Leoni, tra le altre, opere di Tintoretto, Dosso, Guercino, Reni, Canova, Hayez, De Chirico, Balla e Banksy

Per la prima volta al pubblico la tela “Venere e Adone”, nata dalla bottega di Tiziano Vecellio sotto la supervisione del maestro veneziano, di recente entrata a far parte della Collezione d’Arte della Fondazione Carit

Un grande omaggio all’Amore, tema al quale la città è da sempre legata grazie al suo patrono e vescovo San Valentino (III-IV sec.) Tra i capolavori: Il Bacio di Hayez (lo studio ad acquerello), Venere, Cupido e Marte di Guercino, Gli addi (Ettore e Andromaca) di De Chirico, Il Dubbio di Balla, Balloon Girl di Banksy (recente acquisizione della Fondazione Carit). Il catalogo della mostra accoglie anche un testo inedito sull’Amore di Stefania Auci, autrice del best-seller “I leoni di Sicilia”.

Apertura al pubblico, a ingresso libero, fino al 7 aprile 2024

Dall’amore più puro, come quello di una madre per il proprio figlio, all’amore seducente, in cui per secoli Venere e Cupido hanno sedotto e condannato i cuori di uomini e donne, fino alle relazioni più problematiche e ambigue descritte dagli artisti del Novecento. Il sentimento per antonomasia, in tutte le sue declinazioni nella mostra voluta dalla Fondazione Carit  e ospitata a Terni, negli spazi espositivi di Palazzo Montani Leoni fino al 7 aprile 2024. Dopo il successo riscosso dalla mostra “Dramma e passione. Da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi”, con oltre 26 mila visitatori, la Fondazione Carit, questa volta, ha scelto di concentrarsi su un tema molto caro alla città di Terni: l’Amore

“Amarsi. L’Amore nell’Arte da Tiziano a Banksy” – questo il titolo scelto per l’esposizione che ha aperto ufficialmente al pubblico proprio a ridosso delle festività natalizie. A cura di Costantino D’Orazio, con la co-curatela e direzione di Anna Ciccarelli e con la collaborazione di Federica Zalabra, la mostra ha l’obiettivo di indagare l’iconografia del sentimento d’amore nella storia, dall’Antichità fino al XXI secolo

Concepita come un omaggio a San Valentino, patrono di Terni e protettore degli innamorati, la mostra si snoda in un affascinante racconto che raccoglie le iconografie più note e appassionanti dedicate al sentimento che più di tutti ha ispirato gli artisti nel corso dei secoli.

Sono circa 40 le opere esposte tra pittura, scultura e ceramica. L’esposizione si apre con un omaggio a San Valentino, protettore degli innamorati e patrono di Terni, che compare nel dipinto attribuito a Giambattista Volpato raffigurante San Valentino battezza santa Lucilla (Museo Civico, Bassano del Grappa), copia della grande opera di Jacopo Bassano, nel quale il giovane sacerdote restituisce la vista alla ragazza, a seguito della sua conversione al Cristianesimo. È uno dei tanti miracoli del santo, noto soprattutto per aver protetto coppie di innamorati ostacolate nella possibilità di vivere liberamente il loro sentimento. Prosegue poi con una sezione archeologica con la Venere di Ocriticum (preveniente dal Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo e due splendide ceramiche  con Eros (Fondazione Sicilia).

E’ la Madonna con il bambino del Pintoricchio (Fondazione Perugia) a celebrare l’amore materno nel Rinascimento a cui si contrappongono figure più provocanti e sensuali, come Psiche abbondonata da Amore (Unicredit) di Dosso Dossi e Venere con le tre Grazie (Camera dei Deputati) del Tintoretto. Fino ad Adamo ed Eva (Gallerie degli Uffizi) del fiammingo Frans Floris. Un posto di rilievo per “Venere e Adone” (1554 circa) della bottega di Tiziano Vecellio. Soggetto replicato più volte dalla bottega di Tiziano, sotto la supervisione del maestro, “Venere e Adone”, recentemente acquisita dalla Fondazione Carit, arriva a Terni che entra così a far parte di un circuito che collega la città a New York (Metropolitan Museum), Londra (National Gallery), Los Angeles (Getty Foundation), Washington (National Gallery) e Madrid (Museo del Prado), dove sono conservate alcune delle tele gemelle.  

 “Si tratta – spiegano gli organizzatori – di una delle versioni più raffinate del dipinto. Nella scena, tratta dalle Metamorfosi di Ovidio, il giovane Adone abbandona la dea Venere che si torce disperata nel tentativo di trattenerlo. Il richiamo della caccia è più forte dell’Amore che dorme placidamente sullo sfondo, sotto un albero. È l’alba, ma il cielo nuvoloso sembra presagire il dramma che tra poco avverrà: Adone verrà ucciso da un cinghiale, dal suo sangue nascerà il fiore dell’anemone”. 

L’amore visto e interpretato dagli artisti del Seicento si ritrova nella splendida Allegoria dell’Amore rifiutato (Musei Capitolini – Pinacoteca) di Guido Reni e nel capolavoro di Guercino, Venere, Marte e Amore (Gallerie Estensi).

“Il rigore neoclassico – fanno notare gli organizzatori della mostra –  trasforma Amore in un personaggio più quieto ed equilibrato, persino dolce nella sua innocenza, come compare nelle tele di Antonio Canova, in cui Venere e Cupido si scambiano teneri gesti d’affetto, quali quelli tra una madre e un figlio (Museo Canova, Busseto). Si tratta di alcune tra le ultime scene mitologiche della mostra, che con l’Ottocento si immerge nell’immaginario romantico di Francesco Hayez, con cui l’Amore diventa un sentimento intrecciato con le istanze patriottiche del Risorgimento. Così accade nel celebre Bacio, di cui a Terni sarò esposto il bozzetto ad acquerello (Pinacoteca Ambrosiana) e lo studio dei Vespri siciliani (BNL), in cui l’Amore ispira gesti di grande impegno civile per la libertà”.

“Nell’ultima parte della mostra, dedicata al XX e XXI secolo – come illustrato durante la presentazione dell’evento – vengono messi in discussione tutti i principi d’Amore raccontati in precedenza. Dallo sguardo interrogativo della moglie di Giacomo Balla, ritratta dal marito nel Dubbio (Galleria Comunale d’Arte Moderna, Roma) all’abbraccio d’addio di due enigmatici manichini che Giorgio De Chirico identifica come Ettore e Andromaca (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea), il Novecento trascina l’Amore in una dimensione sempre più problematica, riflettendo anche in questo sentimento le inquietudini dell’epoca. Non basta nemmeno la falcata eroica dell’Angelo ribelle su fondo giallo di Osvaldo Licini (Museo del Novecento, Milano) a restituire una visione più dolce di questo sentimento, che Mario Schifano rappresenta nei colori squillanti di cuori prodotti dai passi di un moderno Pegaso, Alberto Burri indaga proponendo una serie di segni erotici dedicati a Saffo, mentre Bansky affida allo sguardo inerme di una bambina a cui il vento ha sottratto un palloncino a forma di cuore Girl with balloon (Collezione d’arte Fondazione Carit) un’immagine controversa, che non lascia indifferenti e chiude questa mostra, un invito ad trovare la forma più idonea a ciascuno di noi per amarsi”.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo pubblicato da De Luca Editore con testi di Stefania Auci, Anna Ciccarelli, Costantino D’Orazio, Angelo Mellone e Federica Zalabra. La progettazione dell’allestimento della mostra è stata curata dallo Studio Sciveres Guarini

INFO: AMARSI L’Amore nell’Arte da Tiziano a Banksy 7 dicembre 2023 – 7 aprile 2024 Fondazione Carit – Cassa di Risparmio di Terni e Narni Palazzo Montani Leoni, Terni Corso Tacito, 49 Info: 0744421330 www.fondazionecarit.it Catalogo De Luca Editore ORARI: Martedì-mercoledì 15,30-19,30 Da giovedì a domenica 9-13/ 15,30-19,30). Ingresso libero

UmbriaLibri, al via a Terni la ‘festa’ della cultura

Tre giorni, dal primo al 3 dicembre, di festa grande della cultura a Terni. Negli spazi della biblioteca comunale, Palazzo Gazzoli, Palazzo Montani Leoni, Teatro Secci, torna UmbriaLibri

Promossa da Regione Umbria, organizzata a cura di Sviluppumbria S.p.A, direttore artistico Angelo Mellone, con un cartellone denso di eventi.  L’anteprima giovedì 30 novembre, al caffè letterario alle 19 con Aldo Cazzullo.

Tra gli altri ospiti di questa edizione: Veronica Pivetti, Marco Damilano, Pierluigi Diaco, Gigliola Cinquetti, Massimiliano Ossini. Consulta il programma.

A Terni la Notte Europea dei Ricercatori

Lo scorso 29 settembre si è svolto l’evento che coniuga ricerca, musica e sport
Sharper Night, la Notte Europea dei Ricercatori. Si è svolto 29 settembre 2023 a Terni, l’evento dedicato alla ricerca e al dibattito sulle principali sfide sociali che accomunano ricercatori e cittadini, organizzato dall’Università degli Studi di Perugia, il Polo Scientifico Didattico di Terni e il Comune di Terni, con la partnership del Conservatorio Briccialdi e della Fondazione Carit.
Un’intera giornata per scoprire, sperimentare, discutere trovando nuove forme di coinvolgimento del pubblico.
Negli Istituti superiori di Terni, Narni e Amelia, docenti e ricercatori dell’Università degli studi di Perugia hanno incontrato gli studenti per presentare le loro ricerche e per valorizzare il loro ruolo nella società condividendo con i ragazzi le passioni che li animano nel proprio lavoro.
Nella sala Conferenze Corso di laurea in Medicina e Chirurgia Terni in via Cesare Mazzieri, 3, Terni, si è svolta la conferenza-dibattito Sport e ricerca: un’alleanza per la salute, moderata da Luca Marchetti di Sky Sport e a cura dei Proff. Francesco Grignani e Giacomo Pucci del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, con la partecipazione straordinaria di Davide Cassani campione di ciclismo e ex CT della nazionale di ciclismo.
All’Auditorium Gazzoli, si è poi svolto il concerto Il suono della ricerca dell’Ensemble del Conservatorio G. Briccialdi” di Terni e presentazione del tema Musica ed Intelligenza Artificiale da parte del Prof. Antonio Faba del Polo Scientifico Didattico di Terni – Dipartimento di Ingegneria e con la partecipazione del Prof. Francesco Riganti Fulginei dell’Università Roma Tre.
Per maggiori informazioni 

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