“A Terni restano le criticità ma è in atto un’evoluzione”

Il presidente Flamini snocciola i dati sulla natalità e mortalità del quarto trimestre 2014 delle imprese registrate presso la Camera di commercio. “La crisi – afferma –  starebbe allentando la presa”.

In fase espansiva il sistema imprenditoriale degli stranieri. Bene il settore noleggio, agenzie viaggio, servizi di supporto alle imprese, attività artistiche, sportive

L’anno 2014 si chiude con un bilancio demografico positivo per le imprese ternane: sono 1.468 le nate nell’anno a fronte delle 1.316 che hanno chiuso la loro attività (al netto delle cessazioni d’ufficio che sono state 37). Il saldo positivo è di 152 unità, il tasso di natalità di impresa è del 6,62% mentre quello di mortalità è del 5,94%. Il numero delle cessazioni rispetto al 2013 diminuisce di 124 imprese, “E anche questo – commentano dalla locale Camera di commercio –  è un segnale confortante per l’economia ternana che attraversa un periodo di crisi molto prolungato. Le imprese registrate in provincia nel 2014 raggiungono i 22.170 contro i 22.042 dell’anno precedente. Se però analizziamo il numero delle imprese attive, che al 31 dicembre 2014 risulta essere di 19.016 unità, 37 in meno rispetto al 2013, si deduce che le difficoltà ne nostro territorio continuano ad esserci”.
Chi scende e chi sale – Concentrando l’attenzione sui cari settori economici, emerge una situazione negativa in ogni comparto con pochissime eccezioni e con numeri esigui; i dati negativi più evidenti sono nell’agricoltura che nel 2014 perde 75 imprese, nelle costruzioni (-50), nel commercio (-43) e nelle attività manifatturiere (-39). I dati ufficiali sulla natalità e mortalità imprenditoriale condotta sui dati del registro delle Imprese della Camera di commercio, evidenziano il perdurare del momento negativo del settore artigiano, con una diminuzione di 87 imprese. Il segno positivo (+7) riguarda il “Noleggio, agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese” e nelle “Attività artistiche, sportive, ecc.” (+2).
Giuseppe Flamini – “Il dato che emerge è di una probabile inversione di tendenza per il nostro territorio – dichiara Giuseppe Flamini, presidente della Camera di Commercio di Terni – e sembrerebbe che la crisi stia allentando la presa. Il rapporto rileva quelle criticità che ormai da diverso tempo stanno colpendo l’economia, soprattutto sono evidenti le contrazioni nei settori portanti. Tuttavia se da una parte i dati impietosamente sottolineano le difficoltà, al tempo stesso lasciano intravedere l’evoluzione del nostro tessuto imprenditoriale; l’ente camerale continuerà a monitorare i cambiamenti del nostro sistema economico e tenterà di supportarlo per quanto sarà possibile, cercando di favorire la nascita di nuove imprese e il consolidamento di quelle già presenti nella nostra provincia”.
La forma giuridica preferita della imprese – La dinamica imprenditoriale collegata alla forma giuridica scelta dalle imprese segue l’andamento nazionale mostrando l’incremento costante delle società di capitali che realizzano un saldo positivo di 192 unità; anche le “altre forme” hanno una variazione positiva (+12) mentre le imprese individuali e le società di persone subiscono contrazioni (rispettivamente -39 e -15) in tendenza con i dati degli ultimi anni; gli imprenditori scelgono sempre più frequentemente organizzazioni d’impresa più solide e strutturate per affrontare al meglio il mercato nazionale ed estero.
Gli imprenditori stranieri – Il sistema imprenditoriale degli stranieri è sicuramente in una fase espansiva; il saldo tra le nuove iscrizioni e le cessazioni e un +128; il solo settore del commercio porta un incremento di 46 imprese, in controtendenza rispetto alla situazione economica in generale. Anche le imprese straniere attive aumentano di 111 unità.
Le imprese femminili – Le imprese femminili sono in generale in linea con la dinamica del sistema produttivo provinciale con diminuzioni nei settori dell’agricoltura, delle attività manifatturiere e del commercio, ma con un saldo positivo per ciò che riguarda la differenza tra iscrizioni e cessazioni nell’anno 2014 (+68).

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