AAA coraggiosi cercasi

Talento, perseveranza ma soprattutto coraggio. E’ questo il ritornello del mercato del lavoro 2.0.

Esperti, motivatori, “sopravvissuti” alla cocente crisi, non hanno dubbi

La cosiddetta forza d’animo nell’affrontare qualcosa che comporti rischio o sacrificio porta sempre, anzi soprattutto adesso, a un qualche risultato

“Stay Hungry. Stay Foolish” (“Siate affamati, siate folli”) è il celebre monito di Steve Jobs ai laureandi dell’università di Stanford, nel giugno 2005.  Ed ecco che l’invito a uscire dagli schemi, questa volta nella variante del “coraggio” in senso stretto, torna come elemento imprescindibile, in una fase, quella attuale, in cui nello stordimento generale generato dal passaggio di una delle più pesanti crisi economiche degli ultimi anni e da una profonda trasformazione sociale, c’è il serio rischio di “perdersi”, ancor peggio, lasciarsi sopraffare dall’omologazione, dall’indistinguibilità.
“I ragazzi devono avere coraggio” – ha dichiarato recentemente Danilo Iervolino. Il presidente dell’Università telematica “Pegaso”, intervenendo al seminario “Start-up: innovare e innovarsi” che si è svolto a Perugia, nell’ambito di “Panorama d’Italia 2016” (il tour organizzato dal settimanale diretto da Giorgio Mulè) ha detto che “Nel nostro Paese si assiste a un’anomalia: si vive il successo come una colpa e l’insuccesso come una dramma”. Insomma per Iervolino chi ha in testa un progetto valido dovrebbe osare senza il timore di cadere. Soffermandosi poi sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie ha aggiunto: “Solo il 30% delle nostre aziende ha siti e-commerce. In Italia non c’è la cultura de digitale, si pensa erroneamente che sia come un negozio reale”.
Di temerari ne ha incontrati tanti e tanti ne vorrebbe ancora incontrare Amulio Gubbini, fondatore del Centro Sviluppo Brevetti. Sono pronti ad accettare qualsiasi sfida gli ideatori di qualcosa che non esisteva ma di coraggio ne hanno tanto e forse soprattutto, anche coloro che “adottano” quell’idea, se ne prendono cura investendo denaro ed energie.
Gli imprenditori hanno la possibilità di innovare acquisendo le potenzialità di un macchinario o di un servizio che per la prima volta esce sul mercato. Bisogna saper guardare oltre, fare previsioni a medio e lungo termine. “Le imprese devono avere coraggio. Per uscire fuori dalla crisi c’è bisogno di innovare stando uniti” – ha affermato Gubbini nel corso di “70.000 Invenzioni in cerca d’autore. 1° passo per… la messa in prodizione”, evento organizzato dalla Camera di commercio di Terni con la collaborazione della società Centro Sviluppo Brevetti srl ed a cui hanno aderito Cna, Confapi  Confartigianato  ed alcuni Comuni della provincia (nella foto, un momento dell’incontro).
Da più fronti, dunque, giunge lo sprone ad attivarsi, creare, lanciarsi in nuovi percorsi professionali, dimenticando ostacoli economici, burocrazia opprimente ecc. …c’erano una volta gli impavidi 2.0.  Siamo veramente pronti per scrivere questo nuovo racconto?

Exit mobile version