Agroalimentare, c’è tutto un mondo intorno…

…e l’Umbria finalmente inizia a capirlo. Occasioni di sviluppo e traino per il turismo

                       Elena Tortoioli, imprenditrice 25enne di Assisi,   nell’esecutivo nazionale di Coldiretti giovani

Territorio, tipicià culinaria, imprese, esperienze di successo, progetti. Il tutto accompagnato da una buona dose di innovazione.
Quello dell’agroalimentare è un universo multisfaccettato. Dalla materia prima nascono infinite possibilità nei più disparati ambiti: enogastronomico, scientifico, turistico. Ha in dote un superpotere l’Umbria anche se non sempre mostra di averne piena consapevolezza. 

Gli iscritti alla facoltà di agraria dell’Università di Perugia nell’anno accademico 2013-2014, sono aumentati del 20% e del 30% quelli all’istituto superiore Ciuffelli di Todi.
Proprio in questi giorni una giovanissima imprenditrice di Assisi è entrata a far parte dell’esecutivo nazionale di Coldiretti giovani impresa: si tratta di Elena Tortoioli 25 anni, dallo scorso giugno ricopre la carica di delegata regionale Coldiretti giovani impresa Umbria. Diplomata all’istituto Alberghiero, gestisce un’azienda a Petrignano d’Assisi; nel suo agriturismo, propone piatti a base di prodotti locali e organizza corsi di cucina per i visitatori. Tra le sue attività, quella di accogliere famiglie e bambini nella fattoria didattica, dove trasferisce loro, le esperienze e le conoscenze della vita in campagna.
Il suo auspicio è che “Si possa contribuire a rispondere alle esigenze dei ragazzi che aspirano ad entrare nel mondo dell’agricoltura, ma anche a risolvere le varie problematiche che tutti i giorni i giovani imprenditori agricoli sono chiamati ad affrontare”.
A gran voce si chiede una sburocratizzazione del settore per il quale altrimenti non si riescono a cogliere appieno tutte le occasioni. E di occasioni ce ne sarebbero, soprattutto nel commercio con l’estero.
A Norcia (sede della mostra mercato nazionale del tartufo nero pregiato) si è discusso della possibilità di impiantare, nel territorio della Valnerina, la coltura del grano saraceno e di allevare la razza bovina Jersey. Ma il punto nodale continua ad essere il Piano sviluppo rurale Umbria 2014 – 2020 per il quale sono stati stanziati 880 milioni di euro. Per Cristiano Casagrande, direttore di Confagricoltura Umbria è necessario capire come il Psr possa sostenere lo sviluppo dell’agricoltura professionale, riuscire a dare valore commerciale a produzioni tipiche della Valnerina e far crescere le realtà aziendali. Gli imprenditori vitivinicoli invece chiedono di fare con urgenza qualcosa per imprese e mercato. Un buon punto di partenza per molti è rappresentato dalla creazione di un marchio unico da apporre alle etichette, “per essere piùù riconoscibili – dicono – in Italia e all’estero”. Coldiretti Terni, invece, ha organizzato per le proprie iscritte delle visite guidate per far conoscere e apprezzare le bellezze del territorio. Visto che le aziende agricole sono ormai da considerare ambienti multifunzionali dove la produzione delle materie prime si associa all’attività agrituristica, alla fattoria didattica, alla vendita di prodotti. C’è bisogno di personale sempre più qualificato, che conosca fino in fondo il territorio in cui opera affinché possa “raccontarlo” e farlo amare anche ai turisti e potenziali clienti.

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