Bovini infetti, abbattuti 500 capi destinati al mercato

Allevatori, veterinari, autotrasportatori coinvolti nell’indagine condotta dai carabinieri del Nas di Perugia

Veterinari, autotrasportatori e 65 allevatori sono coinvolti in un’indagine dei carabinieri del Nas di Perugia su un giro di bovini infetti, malati di tubercolosi, brucellosi o blue tongue, già abbattuti tre anni fa e quindi mai finiti ai consumatori, o commercializzati come razze diverse da quelle certificate dai documenti degli animali.
Dal 2011, i militari hanno sequestrato allevamenti e bestiame per un valore di oltre quattro milioni di euro. Una ottantina quelli eseguiti nelle ultime ore, insieme a perquisizioni, in 11 regioni: Umbria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Lombardia, Abruzzo, Basilicata, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte). Sono stati altresì eseguiti 78 decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla procura della Repubblica di Perugia
Nel 2011 i carabinieri del Nas sequestrarono 4 aziende agricole e 500 capi di bovini infetti e li fecero abbattere. Nati in aziende dell’Italia meridionale e insulare, gli animali malati, venivano destinati alla macellazione tramite due aziende, una perugina e una aretina, nonché di allevatori e medici veterinari, che riuscivano a far eludere i controlli facendo risultare i bovini come sani e nati in Umbria o in Toscana.

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