Centri commerciali naturali come antidoto alla crisi

Si parte con due milioni di euro per Perugia e Terni, previsti progetti di riqualificazione e innovazione secondo il modello delle smart city

Due milioni di euro equamente suddivisi tra Perugia e Terni per la messa a punto di centri commerciali naturali attraverso progetti di riqualificazione e innovazione. E’ quanto previsto dal bando regionale, che verrà pubblicato nei prossimi mesi. Il soldi arriveranno dal Fondo sviluppo e coesione.
Doppia presentazione per il progetto: nel capoluogo umbro, poi nella città dell’acciaio.
A siglare l’accordo l’assessore regionale al Commercio e ai Centri storici Fabio Paparelli, gli assessori al commercio dei due Comuni di riferimento e i rappresentanti locali della Confcommercio, Confesercenti e Legacoop Umbria.
“Sono mille le attività commerciali esistenti nel centro storico di Perugia e altrettante sono a Terni –spiega Paparelli –  intervenire con degli investimenti mirati in queste realtà, rappresenta un’ottima occasione. Si tratta di una scelta che porta l’Umbria a fare dei suoi centri storici un volano di sviluppo. Questo protocollo – aggiunge –  è il cuore della sfida che lanciamo affinché dalla nascita dei centri commerciali naturali di Terni e Perugia nasca una replicabilità anche per altre aree e altre città”.
“Una grande iniezione di innovazione, di questo il commercio ha bisogno per uscire dalla crisi” – secondo Paparelli e quindi ben venga il contributo che può arrivare da una smart city e Terni ben si presta anche per i progetti che sta portando avanti l’azienda servizi municipalizzata, come l’installazione delle colonnine elettriche per l’assessore regionale al Commercio “Il progetto dopo la fase di start-up dovrà camminare con le proprie gambe”.
Per il centro commerciale naturale: si prevede un perimetro del centro storico che sarà delimitato d’intesa tra le associazioni dei commercianti e il Comune. Un’apposita segnaletica permetterà al consumatore di capire che sta entrando in un centro commerciale, una rete di servizi caratterizzati anche da un arredo omogeneo, un marchio, un simbolo. La videosorveglianza sarà un altro elemento caratterizzante. Verrà realizzato un portale web per rispondere alle esigenze degli acquisti online. Al tempo stesso si contempla anche l’interazione con le strutture alberghiere per la realizzazione di volantini in comune nei quali si comunicano sconti, agevolazioni ecc. E poi accora vetrine interattive.
“Il Comune si impegna anche a mettere a disposizione finanziamenti per interventi coerenti con quelli del progetto complessivo – ha spiegato l’assessore al Commercio del Comune di Terni, Daniela Tedeschi – Il nostro obiettivo è incentivare le piccole e medie imprese ad aggregarsi e collaborare a progetti comuni sul fronte della comunicazione, della competitività, dei servizi aggiuntivi che si possono dare per essere ancora più attrattivi. Per interventi innovativi di valorizzazione”.
“Dobbiamo far fronte a una crisi dura e perdurante – ha aggiunto Tedeschi – Terni per anni è stata riferimento per quantità e qualità delle attività commerciali ed è stata meta di utenza proveniente anche dalle regioni limitrofe quindi Terni non solo città dell’industria deve tornare ad essere anche città del commercio”. Il saldo fra le attività che nascono e quelle che chiudono continua ad essere negativo. Nel 2013 ci sono state 126 chiusure. Attualmente sono 2700 le attività commerciali presenti, di cui 1000 in centro e 600 i pubblici esercizi, di cui 200 in centro. Pertanto la ‘trasformazione’ in centro commerciale naturale non prevede grossi sforzi.
Apprezzamenti e sostegno al progetto è stata espressa dalle associazioni dei commercianti che hanno già avviato una prima fase informativa per poi passere alle preadesioni contattando tutti gli operatori. Intanto pur nelle evidenti difficoltà qualche segnale positivo arriva. Molti esercizi commerciali chiudono ma arriva qualche richiesta per nuove aperture anche da fuori regione, dal viterbese in particolare.

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