Commercio in crisi, a Terni vendite in caduta libera

Secondo i dati dell’osservatorio congiunturale della Camera di commercio, il terzo trimestre 2014 si contraddistingue per la pesante contrazione nel settore commerciale. Nel ternano la riduzione delle vendite è pari al 7,5%. Andamenti con segno positivo invece per quanto riguarda l’export

“Il terzo trimestre dell’anno 2014 conferma la crisi di un mercato nazionale statico e in sofferenza dove le imprese di maggiori dimensioni o operanti con l’estero rappresentano una ricchezza per l’economia provinciale”. Così la Camera di commercio di Terni sintetizza quanto emerso dall’Osservatorio congiunturale trimestrale realizzato in collaborazione con il Centro Studi di Unioncamere. Il monitoraggio effettuato su un campione di 240 imprese con dipendenti (160 per l’industria e 80 per il commercio) mette in evidenza che il settore produttivo del manifatturiero ternano ha subito una flessione importante sia a livello di produzione che a livello di fatturato totale e ordinativi, mentre gli unici andamenti con il segno positivo continuano ad essere legati all’estero; rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente il fatturato ha una variazione positiva dell’1,4% e gli ordinativi dell’1,8%.
Il settore commerciale risulta essere ancora in crisi profonda con una diminuzione delle vendite rispetto allo stesso trimestre del 2013 di 7,5 punti percentuali.
Industria – La produzione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente subisce un decremento importante (-5,0%) in provincia di Terni; in Umbria per il III trimestre la tendenza negativa risulta essere più contenuta (-3,0%) così anche per la zona del Centro Italia dove la riduzione raggiunge un più modesto 2,0%.
Il fatturato totale del settore secondario rispetto al terzo trimestre 2013 ha una variazione di segno negativo del 5,2% a Terni; a livello regionale la riduzione è del 3,2%.
Nello stesso periodo, gli ordinativi totali (comprendenti sia il mercato nazionale che estero) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente subiscono una riduzione del 4,6% a Terni e del 3,4% in Umbria.
L’artigianato rispetto all’industria sembra reggere meglio il momento delicato dell’economia provinciale con una flessione dell’1,4% sulla produzione manifatturiera, dell’1,8% sul fatturato totale e dell’1,1% sugli ordinativi totali. La flessione è presente su tutti i settori di attività economica con un picco negativo per ciò che riguarda le industrie meccaniche e elettroniche con una diminuzione dell’11,7% sulla produzione dell’11,3% sia sul fatturato totale che sugli ordinativi.
Per l’ultimo trimestre del 2014 si prevede, a livello provinciale, una ulteriore diminuzione sia per quanto riguarda la produzione che per gli ordinativi e il fatturato; fa eccezione anche qui è la previsione per gli ordinativi del mercato estero che dovrebbero aumentare soprattutto nel settore delle industrie meccaniche e elettroniche e, in misura minore, anche in quelle alimentari e tessili.
Commercio – Il settore commerciale ha accusato una contrazione consistente anche nel periodo luglio-settembre 2014 con la riduzione delle vendite del 7,5%, a livello provinciale mentre in regione la diminuzione è del 6,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. In sintesi questa è la valutazione della Camera di Commercio di Terni sui dati Unioncamere nei 3 macro-settori di attività commerciale: ipermercati, supermercati e grandi magazzini; commercio al dettaglio di prodotti alimentari; commercio al dettaglio di prodotti non alimentari. Nello specifico chi soffre meno della crisi è la grande distribuzione che ha una variazione negativa rispetto al terzo trimestre del 2013 di 2,4 punti percentuali. Se prendiamo in esame le previsioni per il successivo quarto trimestre del 2014 si prevede un periodo di stabilità delle vendite.
Giuseppe Flamini – “La situazione economica provinciale nel terzo trimestre – sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Terni Giuseppe Flamini – si chiude con una dinamica moderatamente positiva per il numero delle imprese: il bilancio demografico fra imprese nate e imprese che hanno cessato l’attività ha fatto registrare, infatti, un saldo attivo di 62 unità. I settori del commercio e dell’industria continuano ad avere seri problemi di tenuta ed evidenziano il perdurare del periodo di crisi che ha colpito l’economia ternana. E’ necessario l’impegno di tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali per ricollocare il nostro Paese al centro della scena economica europea e mondiale e dare la possibilità a tutte le imprese di investire e di chiudere questa fase negativa”.

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