“Con l’etichetta più valore al latte made in Italy”

L’intervento di Coldiretti in occasione del “Milk world day” celebrato dalla Fao in tutto il mondo

Il 64% degli umbri consuma latte almeno una volta al giorno, secondi in Italia solo ai laziali

In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, la produzione lattiera ammonta a circa 600 mila quintali annui. Sono oltre 150 le aziende con vacche da latte con circa 10 mila capi, oltre 1000 quelle caprine e ovine con produzione da latte.

Anche una delegazione di giovani allevatori umbri, guidata dal presidente regionale Coldiretti, Albano Agabiti e da quelli provinciali Luca Panichi e Massimo Manni, insieme al direttore Diego Furia, ha partecipato alla Fiera Milano Congressi – Mico – dove si è svolta la Giornata nazionale del latte italiano per valorizzare i primati del Made in Italy e difendere le stalle ed il futuro della zootecnia da latte nazionale.

Sotto i riflettori la notizia del via libera all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del latte e dei derivati come formaggi o yogurt annunciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte Italiano a Milano dove si svolge l’appuntamento nazionale in occasione del Milk World Day celebrato dalla Fao in tutto il mondo.

“Si tratta di un risultato storico per allevatori e consumatori che nella metà dei casi sono disposti a pagare il vero Made in Italy alimentare fino al 20% in più e per oltre mezzo milione di umbri, visto che il 64% dei cittadini della regione consuma latte almeno una volta al giorno, secondi in Italia solo ai laziali (65,9%)”. Ha commentato Coldiretti Umbria “Un risultato – ha aggiunto –  che risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che secondo la consultazione pubblica online del Ministero dell’agricoltura in più di 9 casi su 10 – riferisce Coldiretti – considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione.
Un traguardo che – continua Coldiretti – arriva a undici anni esatti dall’introduzione dell’obbligo di indicare l’origine per il latte fresco fortemente voluto dalla Coldiretti anche per sostenere i consumi di un alimento fondamentale nella dieta degli italiani. Con l’etichettatura di origine – precisa Coldiretti – si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy che riguarda tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta.
In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, la produzione lattiera ammonta a circa 600 mila quintali annui. La produzione di latte di vacca, pecora e capra vale circa il 14 % della PLV della zootecnia umbra e il 6% di quella agricola totale regionale. Sono oltre 150 le aziende con vacche da latte con circa 10 mila capi, oltre 1000 quelle caprine e ovine con produzione da latte.

Consuma latte almeno una volta al giorno
1° Lazio 65,9%
2° Umbria 64%
3° Puglia 63,2%
ITALIA 55,8%
Fonte: elaborazioni Coldiretti Umbria su dati Istat (2014)

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