Costruzioni, Cna Umbria contro lo “split payment”

Trottolini: “Queste misure rischiano di destabilizzare fortemente la situazione finanziaria di molte imprese”

Il punto a Terni durante l’incontro con gli imprenditori  del settore edile e dell’installazione di impianti elettrici e termici

Normativa sugli appalti, novità fiscali, fatturazione elettronica, rilancio delle costruzioni a partire dal recupero dal patrimonio edilizio esistente, efficientemento energetico, manutenzioni. Questi i principali temi affrontati durante l’incontro organizzato nei giorni scorsi a Terni da Cna Umbria, al quale hanno partecipato imprese artigiane del settore delle costruzioni e dell’installazione di impianti elettrici e termici.“Il settore – comunicano da Cna Umbria – sta attraversando da anni una fase di grande difficoltà che ha aperto una profonda riflessione sul proprio futuro e le priorità”.
A proposito di appalti – “In tema di appalti – dichiara Pasquale Trottolini, responsabile di Cna Costruzioni Umbra –  mentre a livello nazionale si sta rivedendo tutta la normativa, ci siamo fatti portatori presso tutti i Comuni umbri di alcune richieste in tema di legalità e trasparenza, nonché di semplificazione delle procedure e di facilità di accesso alle gare per le imprese di minori dimensioni, chiedendo limitazioni alla pratica di aggiudicazione delle gare secondo il principio del massimo ribasso. Richieste che hanno portato la nostra associazione a confrontarsi con le amministrazioni delle principali città della regione.
Le novità in materia fiscale – Anche sul fronte fiscale, l’introduzione del reverse charge (meccanismo dell’inversione contabile dell’Iva) e dello split payment, oltre ad aver ingenerato molta incertezza tra gli operatori, “rischia  – fa notare il responsabile di Cna Costruzioni Umbra –  di destabilizzare fortemente la situazione finanziaria di molte imprese, specialmente di quelle che operano stabilmente con gli enti pubblici”.
La petizione – “La Cna – conclude Trottolini – ha intrapreso una forte iniziativa politica, anche attraverso una petizione on line, per contrastare questa misura che mette a rischio la sopravvivenza delle imprese che operano nel settore dei lavori pubblici, al fine di raccogliere il maggior numero possibile di adesioni da parte delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale, che hanno potuto manifestare così la loro netta opposizione nei confronti di questa misura francamente inaccettabile”.

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