Nel 2024, gli investimenti nella creator economy hanno superato i 4,2 miliardi di euro, superando per la prima volta la spesa pubblicitaria televisiva (3,9 miliardi).
Dietro il boom economico, si nasconde tuttavia una realtà professionale fragile. Ecco perché
Contenuti digitali – video, podcast, post, tutorial – su piattaforme come YouTube, Instagram e TikTok. E poi ancora creator, agenzie, brand, consulenti e professionisti della comunicazione. A fianco, l’influencer marketing: una strategia pubblicitaria in cui aziende collaborano con creator per promuovere prodotti sfruttando la fiducia del loro pubblico. La Creator Economy è tutto questo e anche di più
Secondo l’indagine del Consiglio Nazionale Giovani, Consiglio Nazionale Giovani la creator economy in Italia ha generato:
- 51.000 posti di lavoro (18.000 diretti, 33.000 indiretti)
- 42 milioni di utenti attivi sui social
- Un mercato pubblicitario in espansione, che ha superato TV e stampa
Ma le tutele non seguono il ritmo dell’innovazione
Dietro il boom economico, si nasconde una realtà professionale fragile. Il settore, infatti, resta privo di tutele: il 60% dei contenuti non è retribuito, il 70% dei creator lavora con Partita IVA e solo il 23,6% vede questa attività come una carriera stabile. Il Consiglio Nazionale dei Giovani denuncia un vuoto normativo e chiede contratti trasparenti, riconoscimento giuridico e rappresentanza collettiva per garantire diritti a chi oggi è l’anello debole dell’economia digitale
Vuoto normativo
Le professioni digitali non sono ancora riconosciute giuridicamente. Manca un inquadramento contrattuale e persino un codice ATECO dedicato.
Modelli di lavoro atipici
Il 70,7% dei creator lavora con Partita IVA, spesso senza protezioni sindacali, previdenziali o assicurative. Il lavoro è continuativo, ma non riconosciuto come tale.
Piattaforme come datori invisibili
Le piattaforme digitali condizionano la produzione dei contenuti, ma non assumono responsabilità contrattuali. Il 76% dei creator che ha subito un ban lo ritiene ingiustificato, e oltre la metà non ha interlocutori diretti per gestire controversie.
Accesso al credito e alla previdenza
Solo il 6,7% ha avuto accesso al credito. Le proiezioni previdenziali parlano di pensioni sotto i 1.000 euro netti al mese dopo 44 anni di lavoro.Assenza di rappresentanza collettiva
L’82% dei creator chiede una forma di rappresentanza per ottenere tutele giuridiche, chiarezza contrattuale e sostenibilità economica. Ma al momento non esistono sindacati o associazioni riconosciute che li tutelino.
Le voci del cambiamento
“Il lavoro c’è, il valore economico anche, ma dietro il boom economico si nasconde una realtà professionale fragile e diseguale per troppi giovani nel nostro Paese” — Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio Nazionale Giovani
“Serve una risposta urgente: modelli contrattuali trasparenti, riconoscimento professionale e un nuovo impianto normativo che restituisca diritti a chi oggi è l’anello più debole dell’ecosistema digitale” — Alessandro Fortuna, consigliere di presidenza CNG
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