Creator Economy, tante opportunità ma poche tutele

Content creator (Foto di Vlada Karpovich - pexels.com)

Content creator (Foto di Vlada Karpovich - pexels.com)

Nel 2024, gli investimenti nella creator economy hanno superato i 4,2 miliardi di euro, superando per la prima volta la spesa pubblicitaria televisiva (3,9 miliardi).

Dietro il boom economico, si nasconde tuttavia una realtà professionale fragile. Ecco perché

Contenuti digitali – video, podcast, post, tutorial – su piattaforme come YouTube, Instagram e TikTok. E poi ancora creator, agenzie, brand, consulenti e professionisti della comunicazione. A fianco, l’influencer marketing: una strategia pubblicitaria in cui aziende collaborano con creator per promuovere prodotti sfruttando la fiducia del loro pubblico. La Creator Economy è tutto questo e anche di più

Secondo l’indagine del Consiglio Nazionale Giovani, Consiglio Nazionale Giovani la creator economy in Italia ha generato:

Ma le tutele non seguono il ritmo dell’innovazione

Dietro il boom economico, si nasconde una realtà professionale fragile. Il settore, infatti, resta privo di tutele: il 60% dei contenuti non è retribuito, il 70% dei creator lavora con Partita IVA e solo il 23,6% vede questa attività come una carriera stabile. Il Consiglio Nazionale dei Giovani denuncia un vuoto normativo e chiede contratti trasparenti, riconoscimento giuridico e rappresentanza collettiva per garantire diritti a chi oggi è l’anello debole dell’economia digitale

Vuoto normativo

Le professioni digitali non sono ancora riconosciute giuridicamente. Manca un inquadramento contrattuale e persino un codice ATECO dedicato.

Modelli di lavoro atipici

Il 70,7% dei creator lavora con Partita IVA, spesso senza protezioni sindacali, previdenziali o assicurative. Il lavoro è continuativo, ma non riconosciuto come tale.

Piattaforme come datori invisibili

Le piattaforme digitali condizionano la produzione dei contenuti, ma non assumono responsabilità contrattuali. Il 76% dei creator che ha subito un ban lo ritiene ingiustificato, e oltre la metà non ha interlocutori diretti per gestire controversie.

Accesso al credito e alla previdenza

Solo il 6,7% ha avuto accesso al credito. Le proiezioni previdenziali parlano di pensioni sotto i 1.000 euro netti al mese dopo 44 anni di lavoro.Assenza di rappresentanza collettiva

L’82% dei creator chiede una forma di rappresentanza per ottenere tutele giuridiche, chiarezza contrattuale e sostenibilità economica. Ma al momento non esistono sindacati o associazioni riconosciute che li tutelino.

Le voci del cambiamento

“Il lavoro c’è, il valore economico anche, ma dietro il boom economico si nasconde una realtà professionale fragile e diseguale per troppi giovani nel nostro Paese”Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio Nazionale Giovani

“Serve una risposta urgente: modelli contrattuali trasparenti, riconoscimento professionale e un nuovo impianto normativo che restituisca diritti a chi oggi è l’anello più debole dell’ecosistema digitale” — Alessandro Fortuna, consigliere di presidenza CNG

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