Dai dati Movimprese emerge che l’Umbria ha perso il 4,6% delle aziende attive dal 2014 al 2024, contro l’1% della media italiana. Solo nel 2024, la regione ha registrato una flessione del 2%, il terzo peggior dato nazionale.
Mentre le imprese di capitali crescono, il divario con la robustezza imprenditoriale media del Paese resta ampio. La provincia di Perugia subisce il calo più pesante, con un -5% in dieci anni, mentre Terni registra una contrazione più contenuta ma sempre superiore alla media nazionale.
Il calo delle imprese in Umbria può essere attribuito alla difficoltà delle ditte individuali e delle società di persone nel competere sul mercato, nonché alla chiusura di attività non sostenibili. Tuttavia, c’è un segnale positivo: l’aumento delle società di capitale, che sta rafforzando il tessuto imprenditoriale regionale
Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, ha sottolineato “l’importanza di un impegno corale tra le istituzioni per sostenere il rafforzamento del tessuto imprenditoriale regionale, puntando su digitalizzazione e sostenibilità per superare le sfide attuali e future”.
Negli ultimi dieci anni, l’Umbria ha visto una drastica riduzione del numero di imprese attive, con una perdita di 3.729 aziende, pari al 4,6% del totale. Questo calo è triplo rispetto alla media nazionale, che si attesta all’1%. Nel solo 2024, la regione ha registrato una flessione del 2%, il terzo peggior dato a livello nazionale, con 1.573 aziende in meno rispetto all’anno precedente.
Le ditte individuali e le società di persone sono state le più colpite, incapaci di sostenere la concorrenza sul mercato. Tuttavia, nonostante il quadro negativo, c’è un segnale positivo: il tessuto imprenditoriale umbro si sta irrobustendo grazie all’aumento delle società di capitale, che rappresentano ora il 28,7% del totale delle imprese, sebbene ancora al di sotto della media nazionale del 32,7%.
La provincia di Perugia ha subito il calo più pesante, con una riduzione del 5% delle imprese attive, mentre Terni ha registrato una contrazione del 3,1%, entrambe superiori alla media nazionale. I settori più colpiti sono stati l’agricoltura, il commercio e l’industria, mentre il settore delle costruzioni ha mostrato una leggera crescita.
Il posizionamento dell’Umbria rispetto alle altre regioni nel decennio 2014-2024
L’Umbria, come detto, nel decennio 2014-2024 ha perso 3.729 imprese attive, con una contrazione del 4,6%, passando da 81.482 a 77.753. Una flessione decisamente più alta della media nazionale (-1%), ma comunque inferiore a quella di regioni come le Marche, che hanno avuto un tracollo del 14,7%, Friuli Venezia Giulia (-6,5%), Emilia-Romagna (-5,9%), Piemonte (-5,5%), Molise (-5,5%), Valle d’Aosta (-4,8%) e Veneto (-4,8%).
Da notare che, nel confronto decennale, presentano il segno più solo 4 regioni: Campania, con uno straordinario +7%, Trentino-Alto Adige (+3,5%), Sicilia (+1,7%) e Calabria (+1,6%).
Il posizionamento dell’Umbria nel 2024 rispetto al 2023
La tendenza alla flessione del numero delle imprese attive si è accentuata nel 2024, quando l’Umbria ha perso 1.573 aziende, passando da 79.326 a 77.753, con una riduzione del 2%, terzo peggior risultato in Italia dopo Marche (-3,1%) e Sicilia (-2,2%). Da notare che nel 2024 rispetto al 2023, comunque, solo il Trentino-Alto Adige presenta il segno più (+0,4%).
Tra i settori nella regione segno più solo per le costruzioni
Quanto ai settori (in questo caso Movimprese fornisce solo il dato delle imprese registrate, che ovviamente sono di più di quelle attive: 90.971 le registrate, 77.753 le attive), nel 2024 rispetto al 2023 in Umbria calano le imprese agricole (-1,7%, rispetto al -1,1% della media italiana), l’industria (-2,1% contro -0,7% del dato nazionale) e il commercio (-1,5% in Umbria contro il -0,7% dell’Italia), mentre crescono dello 0,3% le costruzioni (+1,3% in Italia).
Se si guarda al decennio 2014-2024, il calo maggiore del numero delle imprese si registra nella regione nell’industria (-12%, -1.176 imprese), seguita dal commercio (-11%, -2.482), dalle costruzioni (-9%, -1.101) e dall’agricoltura (-7,7%, -1.293).
Le imprese per forma giuridica, cresce l’irrobustimento imprenditoriale ma la media nazionale è ancora distante
Nel 2024, analizzando le imprese registrate rispetto al 2023, calano le ditte individuali (-482) e le società di persone (-256), mentre crescono le imprese di capitale (+486). Una tendenza che dura da anni e testimonia l’irrobustimento del tessuto imprenditoriale regionale (le aziende di capitale, in genere, sono più strutturate delle altre), che tuttavia resta ancora lontano dalla media nazionale. Le aziende di capitale, infatti, in Umbria rappresentano il 28,7% del totale delle imprese registrate, contro il 32,7% della media italiana. L’Umbria, tuttavia, si distingue rispetto alla media nazionale per una maggiore presenza di società di persone (19,1% del totale contro il 14,1% dell’Italia) e una percentuale leggermente inferiore di ditte individuali (49,6% in Umbria contro il 50,2% in Italia). La speranza, quindi, è che nella regione avvenga più rapidamente il passaggio da società di persone a società di capitale.