“Difendiamo l’industria ternana, risorsa umbra e nazionale”

Il comitato interassociativo interviene in merito all’incontro programmato a Palazzo Chigi e annuncia la partecipazione allo sciopero di venerdì (di seguito il comunicato ufficiale, riportato integralmente)

Il Comitato Interassociativo, fra le Associazioni imprenditoriali della provincia di Terni in relazione alla vertenza TK-AST, valuta positivamente l’apertura del tavolo del Governo per il confronto con le Istituzioni  prevista per giovedì prossimo, nella sede di Palazzo Chigi, in quanto luogo istituzionale per affrontare una questione che riguarda uno dei principali produttori al mondo di laminati piani di acciaio inossidabile e quindi investe direttamente la capacità di governo dell’economia nazionale, le politiche per lo sviluppo, la configurazione dell’industria della siderurgia in Europa.
La stessa comunità regionale umbra vede dipendere dall’attività del sito produttivo ternano il 15% del PIL regionale, quota che sale secondo stime a circa il 25% in considerazione anche dell’indotto, oltre ad una larga parte dell’export.
Nessuno deve sottovalutare il fatto che una eventuale soluzione non soddisfacente della questione si ripercuoterebbe in senso negativo sull’economia umbra, con un impatto in grado di innescare processi di marginalizzazione. Appare evidente inoltre che la portata territoriale della questione travalica anche i confini regionali e va inquadrata nelle complesse interrelazioni sociali ed economiche che coinvolgono l’intera fascia centrale del Paese (direttrice Civitavecchia – Ancona), con particolare riferimento ai sistemi logistici e infrastrutturali che coinvolgono il porto di Civitavecchia.

Il Comitato ritiene fondamentale che tutta la comunità locale faccia la sua parte contribuendo alla corretta gestione della vertenza, senza frammentazioni o polemiche non utili e mantenendo il dibattito fermo sulle questioni produttive e di mercato, evitando, infine,  accuratamente fughe in avanti o ipotesi che non tengano nel massimo conto la fattibilità economica, i vincoli normativi e le reali opzioni di governo a disposizione.
Il Comitato richiama l’attenzione sul fatto che la vicenda dei 537 licenziamenti costituisce solo la parte più evidente di una crisi ben più ampia in termini economici e sociali che investe l’indotto, con dimensioni difficili da stimare, ma che possono rappresentare circa altri mille posti di lavoro a rischio e che vede già da mesi le relative imprese in forte sofferenza, i lavoratori delle quali, tra l’altro, non possono beneficiare di ammortizzatori sociali di grande rilevanza. A queste stesse imprese e a questi stessi lavoratori dell’indotto oggi vengono richiesti altri gravosi sacrifici.
Il Comitato ritiene inaccettabile l’ulteriore colpo inflitto all’indotto con la proposta di  riduzione del 20% sui  contratti  di fornitura perché le conseguenze sarebbero troppo rilevanti per il nostro territorio che non può permettersi una generale  desertificazione economico-produttiva.  La forte preoccupazione per le conseguenze porta a richiedere  la sospensione di tale atto unilaterale e a suggerire nuove ipotesi di confronto tra le parti.
Per tutti questi motivi il Comitato ritiene essenziale  che dopo giovedi’ si apra una nuova fase di trattativa, in questo senso ritiene inoltre che possano aumentare le possibilità di soluzione positiva della vertenza a condizione che   il futuro confronto sia  maggiormente aderente ai  valori oggettivi, e auspica che  l’attenzione si focalizzi su aspetti quali le caratteristiche tecniche degli asset, i ritmi produttivi realmente raggiungibili, le quantità obiettivo, le conseguenze sulle imprese dell’indotto, i livelli qualitativi, ecc. È arrivato il momento per il Governo di difendere il sito produttivo di Terni rilanciandone ruolo e prospettive, collocandolo in modo coerente rispetto alle sue potenzialità in una strategia più  generale del  Paese per il settore siderurgico.
Il Comitato si aspetta  quindi che l’azione del Governo, in interazione con la Regione Umbria, le altre Istituzioni locali e le parti sociali, sia mirata da un lato a rafforzare e dare prospettiva al polo siderurgico ternano, con l’obiettivo di preservare i livelli produttivi e occupazionali, migliorarne l’economicità e la posizione di mercato e dall’altro a trovare una soluzione che rafforzi e ampli le opportunità dell’economia territoriale in tutti i settori produttivi come oggi è richiesto ai territori per essere maggiormente competitivi.
Sulla base delle considerazioni sopra evidenziate, le Associazioni di categoria delle imprese della provincia di Terni appartenenti al Comitato Interassociativo, intendono aderire con convinzione alla manifestazione indetta per il prossimo venerdì 17 ottobre.

Ast, allo sciopero di venerdì anche Camusso, Farina e Angeletti

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