Il ketchup al tartufo e l’arte di reinventarsi

Olga Urbani parla dei progetti legati ai mercati asiatici nei quali il binomio tradizione e innovazione resta sempre in primo piano

Il cuore emotivo resta sempre lo stesso ma è pronto a reiventarsi per incontrare il gusto di culture assai diverse da quella da cui tutto è partito. Dopo Manhattan, Los Angeles, Las Vegas, San Francisco e Chicago, per la Urbani tartufi è arrivato il momento di sfidare nuovi mercati: Cina, Emirati Arabi, Corea e Qatar. “Paesi ricchissimi ma che vanno educati al nostro gusto attraverso prodotti vicini alla loro cultura gastronomica” – ha detto l’imprenditrice umbra Olga Urbani, in una recente intervista pubblicata nell’inserto “Donne nuova classe dirigente” distribuito con “Il Sole 24 Ore” edito dalla Fondazione Marisa Bellisario in collaborazione con il Gruppo24Ore.
L’importanza del brand – Quinta generazione della Urbani Tartufi, oggi alla guida dell’azienda con suo zio Bruno, i cugini Carlo, Giammarco e i figli Luca e Francesco Loreti, Olga Urbani ha sottolineato l’importanza del brand “ha bisogno di linee guida su cui costruire il proprio carattere comunicativo” – ha detto. Ma è fondamentale osservare i cambiamenti della società per garantire una proposta sempre al passo con i tempi “e devo dire – ha affermato – che in questo la mia famiglia è stata grandiosa”.
La soia e il suchi al tartufo – Non sarà così compito semplice comunque “educare” i Paesi asiatici al gusto del tartufo. Un sapore unico che non raggiunge soltanto il palato ma coinvolge la mente trasportandola nella terra in cui il prezioso tubero è nato, è cresciuto ed è stato raccolto, un insieme di storia, tradizione e cultura. Ma alla Urbani è già tutto predisposto: hanno creato la soia e il suchi al tartufo, così come il curry, la mostarda, il chili, il ketchup, la salsa barbecue, i formaggi spalmabili, l’aceto balsamico e presto anche una linea di prodotti pronti.

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