Imprese in Umbria: cresce la voglia di fare, ma la ripresa è ancora fragile

Tasso di crescita delle imprese umbre (Infografica Report Movimprese)

Tasso di crescita delle imprese umbre (Infografica Report Movimprese)

Nel secondo trimestre 2025 l’Umbria registra il miglior saldo positivo da cinque anni. Cambia il profilo imprenditoriale: più società di capitali, meno ditte individuali. Il bilancio annuo resta però negativo

Dopo una lunga fase di stallo, il tessuto imprenditoriale umbro mostra qualche movimento. Tra aprile e giugno 2025 sono nate 1.144 nuove imprese a fronte di 735 cessazioni, con un saldo positivo di +409 aziende. È il miglior dato trimestrale da cinque anni. Tuttavia, la fotografia del sistema produttivo regionale conserva ombre: rispetto al 2024 si registrano 753 imprese in meno, un calo dello 0,83%, il più marcato tra le regioni del Centro Italia.

Il dato nazionale dello stesso periodo è più favorevole (+0,56%), mentre l’Umbria si colloca a metà strada tra Marche (+0,43%) e Lazio (+0,79%). La provincia di Terni mostra un dinamismo inatteso, con un incremento dello 0,49% rispetto allo 0,44% del Perugino.

Ma al di là dei numeri, a mutare è la composizione interna del mondo imprenditoriale: per la prima volta le ditte individuali scendono sotto il 50%, mentre le società di capitali raggiungono il 28,5%. Si tratta di un’evoluzione che indica non solo la volontà di fare impresa, ma anche di strutturarla in modo più solido e moderno.

Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, invita alla cautela: «Il saldo trimestrale è incoraggiante, ma i numeri su base annua ci ricordano quanto l’economia umbra resti vulnerabile». Sottolinea però il cambiamento qualitativo in corso: «Crescono le forme societarie più strutturate. La sfida è consolidare questa tendenza in un ciclo di crescita duratura e sostenibile».

Il report Movimprese, curato da Unioncamere e InfoCamere, mostra come Terni superi Perugia non solo per la quota di società di capitali (30,2% contro 27,9%), ma anche per incidenza percentuale delle nuove attività. Un segnale positivo, ma ancora insufficiente a parlare di ripresa consolidata.

Per ora l’Umbria si muove. Lentamente, con qualche passo avanti. Resta da capire se si tratta dell’inizio di un trend o di una fiammata passeggera. Nel frattempo, il tessuto imprenditoriale sembra voler cambiare pelle: meno improvvisazione, più struttura. La speranza è che questo basti a reggere le sfide del futuro. (La “nota a margine” di ATTUALITALAVORO)

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