Imprese ko, a Terni quasi 1500 chiusure

Ecco i numeri della Camera di Commercio. Agricoltura e artigianato in caduta libera

“Occorre ridare fiducia alle famiglie e a chi è in cerca di lavoro”. Il timore a questo punto è quello di uno scoraggiamento generale tale da frenare iniziative imprenditoriali e la volontà di rintracciare un’occupazione. L’appello è stato lanciato dal presidente della Camera di Commercio di Terni, Enrico Cipiccia a fronte dei dati sulla natalità e mortalità delle imprese registrate nel 2013.
Il sistema tiene ma si accentua la crisi di alcuni comparti.

Sono nate 1.444 imprese, 25 in meno rispetto al 2012. All’andamento stabile delle nuove iscrizioni ha corrisposto un aumento del numero delle imprese che hanno cessato l’attività che sono passate dalle 1.352 del 2012 alle 1.440 dell’anno in corso. Il risultato è un sostanziale equilibrio rea iscrizioni e cessazioni: 1.444 avvii e 1440 chiusure.
Nessun macro – settore sembrerebbe risparmiato. Saldi negativi si evidenziano nel commercio (-126); nelle costruzioni (-70); nell’industria (-45) e nel settore alloggio e ristorazione (-23). Il trend peggiore riguarda l’agricoltura (xxxxx): 98 aperture contro 249 cessazioni. Il rallentamento della vitalità imprenditoriale è anche il riflesso della crisi del mondo dell’artigianato: -110 imprese nel 2012 e -73 nel 2013.

“Dobbiamo sostenere la capacità del sistema produttivo di rigenerarsi puntando ai settori che offrono più opportunità” – è il monito di Cipiccia che avverte: “Nel 2014 la giunta camerale continuerà a investire per sostenere l’innovazione imprenditoriale per il cui asse ha già stanziato un milione di euro”.
Al tempo stesso si sta lavorando per il potenziamento infrastrutturale del territorio “Che si concretizzerà – prosegue il presidente della Camera di Commercio con l’ammodernamento della Flaminia nel tratto Terni-Spoleto”.
Per effetto della crisi il 2013 evidenzia la tendenza delle imprese a darsi una forma giuridica più strutturata rispetto all’anno precedente.
Le società di capitale e le cosiddette “altre forme” (essenzialmente società cooperative e forme consortili) realizzano un saldo positivo, pari complessivamente a 191 unità (+ 146 società di capitali e + 45 tra le “altre forme”), in entrambi i casi in crescita rispetto al 2012.
Per contro ditte individuali e società di persone fanno segnare un arretramento della propria numerosità.
Le ditte individuali a fronte di 921 iscrizioni registrano 1097 cessazioni (-176) mentre lo stock delle società di persone è diminuito di-11 unità (156 le iscrizioni a fonte di    167 chiusure).
Un record in negativo è anche quello offerto nei giorni scorsi dai dati dell’osservatorio Cgil nazionale “L’Umbria – afferma il segretario generale della Cgil regionale, Mario Bravi –  nel 2013 è stata la prima regione per l’aumento del numero di aziende che hanno fatto ricorso ai decreti di concessione della Cigs, +66,67%”.
I lavoratori in cassa integrazione sono 17.718, più i circa 8mila non coperti dalla Cig in deroga, superando così la cifra complessiva di 25 mila.

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