Imprese umbre, in aumento chiusure e fallimenti

Primo trimestre 2015 senza segnali di ripresa, è questo il dato che emerge dall’analisi di  Movimprese

Si contrae tra il primo trimestre 2015 e il primo trimestre dello scorso anno il tasso di crescita che resta in terreno negativo e passa da -0,39% a -0,49%. Al 30 marzo in Umbria si sono iscritte infatti 1.614 imprese mentre 2.083 sono state le chiusure. Crescono anche i fallimenti: tra gennaio e marzo le imprese che a livello regionale hanno aperto una procedura fallimentare sono state 75. In termini percentuali, il confronto con l’anno precedente segnala una crescita evidente del 31,6% del fenomeno. Dato che piazza la regione al secondo posto in Italia dopo il Molise.
Movimprese – E’ quanto emerge dall’analisi dei dati Movimprese, relativi alla nati-mortalità delle imprese provinciali tra gennaio e marzo, elaborati dall’Ufficio Informazione economica sulla base del Registro imprese delle Camere di commercio.
La situazione in provincia di Terni – Nel I trimestre 2015 le cessazioni d’impresa e le iscrizioni risultano in linea con il primo trimestre dell’anno precedente (563 cessazioni a fronte delle 560 dello scorso anno, 443 iscrizioni rispetto alle 467 del 2014), con un saldo negativo di 120 unità.
Nel primo trimestre dell’anno – tradizionalmente caratterizzato da un bilancio negativo tra iscrizioni e cessazioni d’imprese, a causa del concentrarsi di queste ultime sul finire dell’anno precedente – sono nate 443 nuove iniziative economiche, di cui 84 nel commercio (ma le chiusure registrate sono state 139), 36 nelle settore delle costruzioni (96 le cessazioni), 32 nell’agricoltura e 27 nell’industria.
Saldo negativo anche per il comparto artigiano. Tra gennaio e marzo del 2015 si sono registrate ben 116 iscrizioni ma le cessazioni sono state 191.  Saldo con il segno meno che si registra in tutte le regioni d’Italia.
La situazione in provincia di Perugia – Tra gennaio e marzo 2015 in provincia di Perugia sono nate 1.171 imprese e ne sono cessate 1.545, con un bilancio anagrafico negativo di 374 unità. Rispetto al I trimestre del 2014 le nuove iscrizioni tornano a ridursi e in modo consistente ma questa volta lo fanno anche le cessazioni che arretrano del 10,2%, ed è questa la nota più positiva.
Dopo la forte crescita tendenziale delle iscrizioni registrata nel primo trimestre dello scorso anno, pari a +15%, le iscrizioni tornano a flettere, con un tasso quasi speculare -11%. Sono tutte le forme giuridiche a registrare un calo: le ditte individuali, la forma più diffusa, scendono quasi del 14%; ma questa volta flettono anche le società di capitale, dopo il forte incremento dello scorso anno (+42%) era difficile poter mantenere il segno positivo.
Giuseppe Flamini –  “I dati provinciali esprimono una tenuta del sistema imprenditoriale, le cessazioni e le aperture d’impresa sono in linea con quelle dello scorso anno, ma il saldo resta negativo e le difficoltà coinvolgono tutti i settori economici tradizionali – commenta il presidente della Camera di Commercio di Terni, Giuseppe Flamini – è presto pertanto per parlare di inversione di tendenza, anche se nonostante le avversità dovute alla situazione di crisi, nella nostra provincia esistono grandi tradizioni imprenditoriali e tante eccellenze su cui poter investire”. “Per questo come Ente  – conclude Flamini – continueremo a monitorare l’evoluzione del nostro sistema economico cercando  di mettere in campo iniziative in grado di far nascere nuove imprese e sostenere la qualificazione di quelle esistenti”.
Giorgio Mencaroni – “Il tessuto delle imprese della provincia di Perugia – afferma il presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni –   resiste, contiene le perdite a un – 0,4%, ma anche nel primo trimestre dell’anno che dovrebbe riportarci alla crescita, manca il ritorno ad una fase espansiva. Al 31 marzo 2015 le imprese registrate in provincia si attesta a 72.649 unità, 327 in meno rispetto a un anno fa”.
Le forme giuridiche delle imprese – Dal punto di vista delle forme giuridiche adottate dalle imprese, in provincia di Terni il contributo in controtendenza viene dalle società di capitali che registrano un saldo positivo. Al 30 marzo risultano iscritte 4.788 società di capitali, (119 aperture a fronte di 57 cessazioni) per un saldo positivo di 62 unità. Saldo negativo anche se contenuto per tutte le altre forme giuridiche. Su base regionale invece, da segnalare la variazione lievemente positiva delle cooperative che crescono dello 0,39%. Per quanto rigarda la provincia di Perugia, all’interno dello stock complessivo di imprese provinciali, ancora in aumento le Società di Capitali, con + 3,8% rispetto a un anno fa, che gli consente di arrivare a quota 21% del totale delle imprese. Leggera flessione delle Società di Persone -1,3% e delle Ditte individuali -1,7%, che comunque rimangono la forma giuridica più numerosa, pari al 53% del totale. Quasi stabili le altre forme con +0,6%.

 

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