“Made in Umbria, exportiamo agroalimentare di qualità”

Ad Agriumbria 2016 il convegno di Coldiretti. Agabiti: “Occorre rafforzare l’impegno e indirizzare gli sforzi sul fronte prezzi, verso una giusta remunerazione dei prodotti agricoli, sul potenziamento delle filiere locali e su una rinnovata competitività delle nostre imprese sul mercato, soprattutto estero” 

Un maggiore impegno per l’export agroalimentare umbro senza tralasciare ciò che avviene su fronte dell’import. E’ questo il monito di Coldiretti. Serve lavorare, affinché, già dal prossimo futuro, l’agroalimentare umbro esportato nel mondo, che nel 2015 valeva oltre 570 milioni di euro, possa accelerare con decisione. È quanto afferma Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria, che sottolinea anche come, tra 2014 e 2015, l’import nel comparto sia aumentato in Umbria di circa il 7% (da 551 milioni a 591 milioni) con un boom, tra l’altro, per l’olio proveniente dalla Tunisia del 70% in valore in euro (da 16 a 27 milioni circa). “Da qui – spiega Agabiti – il conseguente bisogno di regole che garantiscano la qualità dell’alimentazione e la trasparenza dell’informazione ai consumatori, anche alla luce del recente via libera alle nuove agevolazioni per l’olio del Paese africano”.
IL CONVEGNO AD AGRIUMBRIA Si parlerà anche di questo al convegno “Made in Umbria: exportiamo l’agroalimentare di qualità”, organizzato da Coldiretti Umbria, venerdì 1 Aprile alle 15 al Centro Congressi di Umbriafiere, nell’ambito di Agriumbria 2016.
ALBANO AGABITI Sulla scia dell’Expo si è diffusa una maggiore consapevolezza nella società sulla centralità del cibo e sull’importanza del ruolo degli imprenditori agricoli. “Una centralità – aggiunge il presidente di Coldiretti Umbria – riconosciuta anche dalla politica economica nazionale, con una manovra che ha rimesso al centro della ripresa e dello sviluppo del Paese il settore agricolo, identificato come strategico anche per la sua valenza ambientale e sociale”.
GIUSTA REMUNERAZIONE PER I PRODOTTI AGRICOLI Per Agabiti è necessario rafforzare l’impegno e indirizzare gli sforzi sul fronte prezzi, verso una giusta remunerazione dei prodotti agricoli, sul potenziamento delle filiere locali e su una rinnovata competitività delle nostre imprese sul mercato, soprattutto estero, scommettendo con decisone sul “brand Umbria”, anche attraverso una promozione più integrata. “Infine – conclude – la valorizzazione dei prodotti agroalimentari del territorio, non può non passare anche per un loro più massiccio e convinto impiego negli esercizi commerciali e nella ristorazione pubblica locale, da cui si può innescare un processo virtuoso per l’intera economia, non solo per il settore primario”.
DIEGO FURIA “Siamo davanti ad un riconoscimento concreto del ruolo dell’agricoltura e del cibo made in Italy per il futuro del Paese – sottolinea Diego Furia Direttore Coldiretti Umbria, tra i relatori del convegno. Con un incremento della concorrenza sui mercati sia nazionali che esteri – aggiunge Furia – oltre ai necessari investimenti in formazione, ricerca, strategie aziendali e marketing, accompagnati da politiche mirate, gli strumenti per competere restano il territorio, l’appeal per il nostro prodotto e la qualità. Ci sono le condizioni per lavorare ad incrementare e incoraggiare anche la domanda di made in Umbria, che faccia sempre più leva sulla distintività, la tracciabilità e le peculiarità produttive inimitabili local”i.
All’iniziativa di Bastia, interverranno anche la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, l’Assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini, Giorgio Mencaroni Presidente Unioncamere Umbria e Mauro Agostini Direttore Sviluppumbria S.p.A.

 

 

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