Quando la matematica è democrazia

Il convegno dell’Università Bocconi a Orvieto per parlare di tendenze emergenti ed esempi del passato

Valorizzare le ipotesi per dedurne il massimo risultato possibile e vederne con lucidità limiti e parzialità, la matematica suggerisce un pensiero non dogmatico, un pensiero critico che è alla base della formazione di un cittadino che comprende il valore della democrazia. È questo il filo conduttore del convegno di storia della matematica in programma nelle giornate del 4-5-6 aprile al Palazzo dei Congressi di Orvieto. L’evento dal titolo “Matematica e democrazia”, è organizzato dal Centro Pristem dell’Università Bocconi in collaborazione e con il patrocinio del Comune.
Sono numerosi gli esempi di matematici che si sono impegnati in prima persona nella vita civile del loro Paese. Anche in Italia. Il convegno intende ricostruire in modo originale alcune pagine della storia della Matematica e della scienza, spingendosi fino ai tempi più recenti e ai giorni nostri con l’analisi delle tendenze emergenti e il racconto di collaborazioni scientifiche che aprono un nuovo spiraglio di pace e di sviluppo in Medio Oriente.
Ma le relazioni tra matematica, scienza e democrazia coinvolgono anche l’insegnamento e lo stesso pensiero matematico. Tutti gli insegnanti sono chiamati ad educare alla democrazia trasmettendo valori e comportamenti positivi che permettano a tutti una uguale partecipazione e le stesse opportunità nella società.
Il convegno si addentra infine sul funzionamento e lo sviluppo di una società democratica, a partire dalla scelta di un convincente sistema elettorale.
I relatori si alterneranno docenti di psicologia, matematica, fisica, filosofia; ma anche matematici, economisti, informatici comeValeria Babini (Università di Bologna) che parlerà di “Pedagogia o pratica di democrazia? Maria Montessori dalla scienza all’educazione”; Andrea Brandolini (Banca d’Italia, Roma) interverrà su “Strumenti matematici e giudizi di valore nella misurazione della disuguaglianza”, Il tema proposto da Mauro Comoglio (Centro Pristem, Torino) sarà “Liberté, égalité, fratérnité. I matematici e la Rivoluzione francese”. E poi ancora Simonetta Di Sieno (Università di Milano) con “Democrazia e matematica a scuola”, Fernando Ferroni (Presidente Infn, Roma) “Apriti Sesame. Scienza per la pace: un sincrotrone in Medio Oriente”.
Ed inoltre, Giorgio Gallo (Università di Pisa) “Matematica fra Pace e Guerra”, Pietro Greco (Napoli) “Il navigatore italiano non è sbarcato nel nuovo mondo. L’Italia e la nuova geografia della ricerca”, Angelo Guerraggio (Centro Pristem) “Scienza e società: storie e protagonisti della Matematica italiana del ‘900”, Furio Honsell (Università di Udine) “Metodo scientifico e metodo democratico: ambiti diversi, una stessa strategia per il progresso dell’umanità”, Stefano Leonesi e Carlo Toffalori (Università di Camerino) “Paradossi e brogli elettorali”, Mauro Palma (Ministero della Giustizia, Roma) “Un antico rapporto: matematica, logica e diritti fondamentali” e  Maria Prodi (Liceo classico “Prati”, Trento) “Un ricordo di mio papà Giovanni: la Matematica come pensiero aperto in una società aperta”.

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