Qualità della vita e benessere dei lavoratori grazie all’intelligenza artificiale

L'impatto dell'intelligenza artificiale sul mondo del lavoro

Misurare lo stato emotivo, motivazionale, cognitivo e di salute del lavoratore per migliorare la qualità delle condizioni di lavoro e di vita visto e considerato che l’età occupazionale e sempre più elevata. Quindi qualità della vita e benessere sul luogo di lavoro grazie a intelligenza artificiale, Human Computer Interaction e sensori IoT che verificano condizioni cognitive fisiologiche e ambientali e prevengono i rischi.

Questa la finalità di WorkingAge, il progetto europeo che vede impegnato il Politecnico di Milano in partnership con PerVoice e che utilizza metodi di AI (Artificial Intelligence) e HCI (Human Computer Interaction) avanzati per studiare, in particolar modo, le abitudini dei lavoratori over 50 nelle loro attività quotidiane


Il progetto – spiegano dal Politecnico di Milano – introduce studi innovativi e tecnologie evolute di riconoscimento vocale ed emotivo per fornire assistenza ai lavoratori attraverso la raccolta di dati fisiologici – tra cui riconoscimento vocale, gestualità, tracciamento oculare, dati elettroencefalografici, frequenza cardiaca e conduttanza cutanea – e delle condizioni ambientali esterne tramite sensori IoT.
Al progetto, finanziato dal programma Horizon 2020, lavora un consorzio costituito da Università, Istituti di Ricerca e Aziende tecnologiche di Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia e Spagna. Info: https://www.workingage.eu/

Nel dettaglio


 “Il Politecnico di Milano – viene specificato – è a capo del comitato etico di WorkingAge e garantisce il trattamento adeguato dei dati raccolti dai partecipanti ai test secondo le normative Gdpr. Il laboratorio ArcsLab del dipartimento di elettronica, Informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano cura inoltre, con algoritmi innovativi realizzati al suo interno, l’identificazione degli aspetti emozionali espressi durante le conversazioni vocali analizzando, sia le caratteristiche acustiche, sia i contenuti del parlato”.

“Il riconoscimento degli stati emotivi e motivazionali nelle interazioni del contesto lavorativo, ha richiesto l’utilizzo di un sistema di trascrizione automatica del parlato, che fosse rispettoso della privacy (non basato su cloud) e facilmente adattabile alle peculiari esigenze del progetto WorkingAge e ai moduli da noi creati. Questo ci ha spinto a scegliere la soluzione proposta da PerVoice”, ha affermato Licia Sbattella, direttore del Laboratorio Arcs Lab del Politecnico di Milano. “Per noi questa collaborazione rappresenta un’importante opportunità di scambio tecnologico: a fronte del nostro impiego del software di trascrizione automatica del parlato da loro realizzato, PerVoice potrà utilizzare la tecnologia di riconoscimento automatico delle emozioni espresse dal parlatore, sviluppata dal nostro laboratorio”.

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