Rapporto Bes, la provincia di Terni tra luci e ombre

Secondo il rapporto Istat su “Benessere equo e sostenibile” nel territorio ternano la capacità di innovazione delle imprese è al di sotto della media nazionale, la condizione femminile nel mercato del lavoro è particolarmente svantaggiata però è forte l’impegno delle istituzioni non profit e la produzione di energia da fonti rinnovabili è il triplo del dato nazionale

Salute dei cittadini, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, paesaggio e  patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi. Sono questi i parametri presi in considerazione rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) condotto da Istat in collaborazione con il Cuspi, (Coordinamento degli uffici di statistica delle province italiane).
Giunto alla sua terza edizione il Rapporto misura il benessere di 25 province italiane.

LA SITUAZIONE A TERNI Ne emerge una provincia dove la capacità di innovazione delle imprese è molto al di sotto della media nazionale, dove la condizione femminile nel mercato del lavoro è particolarmente svantaggiata, ma dove è forte l’impegno delle istituzioni non profit e dove la produzione di energia da fonti rinnovabili è il triplo del dato nazionale.

GIUSEPPE FLAMINI “La crisi che ha colpito il nostro Paese ha reso necessario lo sviluppo di nuovi parametri di carattere statistico e il progetto Bes si muove proprio in questa direzione – precisa  il Presidente della Camera di Commercio di Terni, Giuseppe Flamini – il rapporto che misura il benessere dei cittadini rivela i punti di forza e debolezza, i rischi e le opportunità di un sistema locale e rappresenta un utile strumento per gli amministratori che devono indirizzare le direttrici di sviluppo di un territorio”.

DALL’IDEA AL MERCATO Proprio per incentivare l’innovazione del territorio l’Ente camerale ha appena avviato un servizio “Dall’idea al mercato” che sostiene le imprese della provincia che vogliono sviluppare brevetti depositati, grazie al tutoraggio di un esperto, il servizio fornisce anche a chi deposita brevetti la possibilità di svilupparli fino a realizzarli come prodotti innovativi. Il progetto di sviluppo dei brevetti vede anche la collaborazione di Confartigianato Terni, Cna Umbria e Confapi Umbria che attiveranno all’interno delle loro strutture un punto informativo.
GIULIANA PIANDORO“Per molte micro-piccole imprese è difficile fare innovazione mediante l’impiego di risorse dirette a causa di mancanza di fondi, di competenze interne o di “visione d’insieme” –  aggiunge il segretario generale, Giuliana Piandoro – per questo abbiamo messo in campo progetti che puntano a sostenere le imprese non solo  nell’innovazione con lo sviluppo brevettuale ma anche ad esempio ad affacciarsi ai mercati esteri con un progetto che sotto il nostro coordinamento sta mettendo in rete le piccole imprese della meccanica per essere più forti e competitive”.

I 12 PARAMETRI DEL RAPPORTO BES

SALUTE Nella provincia di Terni la speranza di vita alla nascita è lievemente inferiore rispetto a quella regionale.  Il tasso di mortalità per tumore in età adulta (20-64 anni) è più contenuto rispetto al valore registrato in Umbria e nel Paese. (Terni tasso  8,4 per 10mila abitanti , 8,7 Umbria e 8,9 Italia).

ISTRUZIONE Nella provincia di Terni il 9,1% dei giovani da 18 a 24 anni abbandona gli studi prima di conseguire un livello di istruzione secondario e senza essere inserito in un programma di formazione professionale. Tale  quota è in linea con quella media regionale e si attesta su livelli decisamente inferiori a quelli  riscontrati per  il complesso del Paese.

LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA La mancata partecipazione al lavoro è superiore tra le donne rispetto agli uomini con una differenza che, nella provincia, risulta più elevata rispetto sia a quella nazionale che regionale. (Terni 20%, Umbria 18,1%, dati 2014). La condizione femminile nel mercato del lavoro risulta nettamente svantaggiata e mette in  evidenza la necessità di avviare politiche  del lavoro che consentano un riequilibrio di genere.

BENESSERE ECONOMICO:  Il reddito lordo disponibile per famiglie a Terni è di molto inferiore (35.704) alla media regionale (40.702) La differenza di genere nei livelli retributivi indica uno svantaggio delle lavoratrici donne che nella provincia
risulta superiore sia a quello regionale che nazionale.

RELAZIONI SOCIALI Emerge una presenza di volontari per 100 abitanti del 16,8% mentre la media italiana indica la presenza di 10,3 volontari ogni 100 abitanti. Anche l’incidenza di istituzioni non profit sul territorio è superiore a quella nazionale, ma inferiore rispetto alla media regionale.

POLITICA E ISTITUZIONI Le amministrazioni locali della provincia presentano, sia per le donne che per i giovani con meno di quarant’anni, un’inclusività inferiore alla media regionale. La percentuale delle donne nelle istituzioni è pari
al 23,6%, oltre cinque punti percentuali in meno rispetto al dato regionale e tre punti in meno rispetto a quello nazionale. Il 32,7% degli amministratori comunali ha meno di quarant’anni, in tutta la regione sono il
35,8%.

SICUREZZA La provincia presenta tassi di criminalità inferiori a quelli medi regionali e nazionali. Mentre in Italia (dati 2013) sono stati denunciati complessivamente 480,2 delitti ogni diecimila abitanti, nella  provincia di Terni questo dato è inferiore del 15,7% (pari a 404,6 delitti). Analogamente il numero di furti e  di rapine
in abitazione è nella provincia pari a 190,2 ogni diecimila abitanti mentre in Italia raggiunge la quota di 258,7.

PAESAGGI E PATRIMONIO CULTURALE La presenza di aree verdi e di parchi urbani di interesse storico o artistico nel territorio provinciale è pari a  3,6%, risultando inferiore di oltre un punto percentuale sia al dato re gionale (-1,3) sia a quello nazionale (-1,5).

AMBIENTE In relazione alla qualità dell’aria la frequenza di superamento giornaliero dei limiti delle  polveri sottili risulta essere di 63 giorni nell’anno 2013, superiore rispetto a quella del complesso dei comuni italiani capoluogo di provincia (44 giorni).
Bene le rinnovabili. In relazione al tema della sostenibilità ambientale, la provincia registra, rispetto alla media italiana, una più  elevata quota di energia prodotta da fonti rinnovabili.  In particolare, la quota di energia elettrica prodotta da fonti
rinnovabili è circa tre volte il dato nazionale mentre la densità delle piste ciclabili del comune capoluogo è  meno della metà di quella registrata nel complesso del Paese.

RICERCA E INNOVAZIONE La propensione generale alla brevettazione, è molto più bassa che nel resto del Paese, quasi nulla nei settori innovativi o a più alto contenuto tecnologico. Gli indicatori relativi al tema dell’innovazione posizionano la provincia di Terni al di sotto della media regionale e nazionale. Il numero di domande di brevetto presentate all’Ufficio Europeo dei Brevetti per milione di abitanti è circa un settimo di quello registrato nell’intero Paese. Sono infatti 10,8 domande di brevetti
presentate per un milione di abitanti nella provincia di Terni e 75,2 in Italia.
Nel territorio provinciale, la quota di imprese attive nei settori manifatturieri ad alta tecnologia e nei servizi ad alta intensità di conoscenza è in linea con quella registrata a livello nazionale e regionale: in Italia il 28,2% delle imprese è di questo tipo, nella provincia di Terni sono il 27,8%.

QUALITÀ DEI SERVIZI Per quanto concerne  gli  indicatori  relativi  ai  servizi  socio-sanitari, emerge che l’offerta ospedaliera non soddisfa sufficientemente l’utenza di riferimento territoriale dal momento che l’11% dei ricoverati si rivolge a strutture sanitarie di altre regioni mentre in Italia tale percentuale è pari al 6,3%. La quota di bambini con meno di 2 anni che usufruisce dei servizi per l’infanzia è in linea con quella nazionale ma inferiore di circa quattro punti percentuali rispetto a quella regionale

Exit mobile version