Scuola-lavoro, via libera in Umbria al sistema duale

Per gli studenti la possibilità di conseguire i titoli di studio con percorsi formativi che prevedono, attraverso modalità diverse, una effettiva alternanza tra attività scolastica ed esperienza in azienda

Per le imprese previsti incentivi per i costi derivanti dall’impiego di tutor aziendali

Uno degli aspetti del Jobs Act è l’opportunità di favorire l’occupabilità dei giovani e la possibilità di conseguire un titolo di studio anche attraverso un contratto di apprendistato in particolare con un sistema di alternanza scuola-lavoro. Anche in Umbria parte la sperimentazione in tal senso del cosiddetto Sistema Duale con la recente sottoscrizione del  protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro, rappresentato dal Sottosegretario On. Luigi Bobba e l’assessore regionale alla formazione dell’Umbria, Antonio Bartolini.
BARTOLINI “Si tratta – ha affermato l’assessore Bartolini – di una misura volta a promuovere, in maniera innovativa, la formazione dei giovani e a favorire la transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro partendo dalla alternanza scuola-lavoro. Il sottosegretario Bobba ha evidenziato come questo protocollo rappresenti “uno degli strumenti attuativi del Jobs Act, attraverso il quale il Governo vuole favorire la occupabilità dei giovani e la possibilità di conseguire un titolo di studio anche attraverso un contratto di apprendistato. La sottoscrizione dà il via alla sperimentazione che è  frutto di una intensa e proficua collaborazione con tutti i soggetti coinvolti, Regione, enti di formazione e parti sociali”.
Con questo atto si può dare piena e concreta attuazione ai decreti legislativi che hanno l’obiettivo di rilanciare l’apprendistato di primo e terzo livello al fine di ridurre la dispersione scolastica, ampliare l’offerta formativa e, al contempo, rafforzare il collegamento fra mondo scolastico e lavorativo. Italia Lavoro, con una procedura ad evidenza pubblica sta completando la selezione di 300 centri di formazione professionale che realizzeranno la sperimentazione.
 
NEL DETTAGLIO La sperimentazione del Sistema Duale, preceduta da uno specifico Accordo approvato lo scorso 24 settembre dalla Conferenza Stato-Regioni, consentirà ai giovani studenti di poter conseguire i titoli di studio con percorsi formativi che prevedono, attraverso modalità diverse, una effettiva alternanza scuola-lavoro. Per una parte dei giovani l’apprendimento in impresa avverrà tramite un contratto di apprendistato di primo livello, mentre per l’altra parte avverrà attraverso l’introduzione dell’alternanza “rafforzata” di 400 ore annue a partire dal secondo anno del percorso di istruzione e formazione professionale.
Attraverso l’apprendistato formativo e l’alternanza “rafforzata” si potranno conseguire gli stessi titoli di studio acquisibili nei percorsi ordinari a tempo pieno: qualifica e diploma professionali, diploma di istruzione secondaria superiore, titoli di laurea triennale o magistrale, master e dottorato.
I BENEFICI PER LE IMPRESE Le imprese che assumeranno in apprendistato formativo e quelle che ospiteranno studenti in alternanza rafforzata beneficeranno di incentivi per i costi derivanti dall’impiego di tutor aziendali. La nuova normativa, prevede, altresì, per l’apprendistato un azzeramento della retribuzione per la formazione in aula, una diminuzione della remunerazione degli apprendisti al 10 per cento (della retribuzione) per la formazione svolta in azienda, l’abolizione del contributo previsto a carico dei datori di lavoro in caso di licenziamento dell’apprendista, lo sgravio dal pagamento dei contributi per l’ASPI rivolto alle imprese artigiane, la cancellazione della contribuzione dello 0.30% per la formazione continua e, infine, viene dimezzata l’aliquota di contribuzione del 10 per cento portandola al 5 per cento per le imprese con più di nove dipendenti.
LE RISORSE Per la Sperimentazione del sistema duale sono stati assegnati all’Umbria 271mila euro che si aggiungono ai 590.000 già previsti per l’istruzione e formazione professionale, ripartiti tra le Regioni e le Province Autonome, sulla base del numero di studenti annualmente iscritti ai percorsi di IeFP e del numero complessivo di studenti qualificati e diplomati.
       

 

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