Sintesi di talento e professionalità

Bottini ai tempi della Punto Basic

       Il ricordo di Confindustria all’indomani della scomparsa del fotografo d’architettura e critico d’arte perugino che fu tra i fondatori del Terziario Avanzato e titolare di una delle prime aziende informatiche umbre

Tra i titolari della Punto Basic, una delle prime aziende informatiche umbre specializzate nella progettazione di software, oltre vent’anni fa, fu uno dei promotori e fondatori del Terziario Avanzato, (oggi Servizi Innovativi) dell’allora Confindustria provinciale (che riuniva le imprese operanti nei settori dell’informatica, del management,
dell’engineering e della pubblicità). Gli imprenditori di Confindustria Umbria, e in particolare quelli della sezione Servizi Innovativi, ricordano così la figura di Stefano Bottini. Affermato fotografo d’architettura perugino, editore e attento critico d’arte, autore di libri fotografici, calendari, tra cui Piazze d’Italia nel riflesso del 2011. Oltre che al Museo della Ferrari a Maranello e al Museo del Calcio a Coverciano. Alcune sue foto sono esposte in collezioni pubbliche e private.
All’indomani della scomparsa, all’età di 52 anni, dopo una malattia, Confidustria Umbria lo ricorda a partire dalla sua straordinaria esperienza alla Punto Basic. “Grazie alle sue ottime capacità relazionali – comunicano – si occupava di tutti gli aspetti commerciali. La Punto Basic, peraltro, è stata la prima azienda umbra di questo comparto ad associarsi, negli anni Ottanta, a Confindustria prima della costituzione del sindacato”.
Nel luglio del 1987 dietro la spinta di un gruppo di circa 20 aziende, e con il sostegno del presidente di quegli anni di Assindustria Perugia Elvio Temperini, è nato un nuovo Sindacato di categoria: quello delle aziende di Terziario Avanzato. Il primo presidente è stato Mario Roich, rappresentante della società informatica
Prisma e il suo vice presidente era proprio Stefano Bottini. Con la nascita del nuovo sindacato vennero coinvolte in Confindustria anche quelle attività che, pur non appartenendo strettamente all’industria manifatturiera, avevano comunque connotati gestionali e di struttura tali da essere ricomprese in un unico corpo intermedio. ‘Il carattere di vicinanza ed il “collegamento molto stretto” del terziario innovativo alle attività produttive, tradizionalmente rappresentate dall’associazione – si legge nel volume che racconta la storia dell’Associazione Industriali perugina scritta da Luca Angelini – fu esplicitamente indicato da Temperini come motivo fondamentale dell’allargamento della compagine sociale ad aziende non industriali”.
In occasione dell’assemblea in cui venne costituito il nuovo Sindacato, Stefano Bottini sostenne con forza come “L’integrazione tra aziende di terziario avanzato ed imprese manifatturiere poteva essere di grande utilità per un più armonico sviluppo sia del settore industriale che di quello dei servizi reali. Favorire ed incrementare le interrelazioni tra le imprese industriali e le imprese di servizi operanti nella provincia. La struttura associativa che si andava definendo rispondeva dunque al mutamento dei tempi ed alle nuove esigenze di competitività dell’intero sistema produttivo”.
Del Bottini artista innumerevoli sono le esperienze e i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni. La sua mostra allestita alla Triennale di Milano nel 2008 dedicata alla “Scarzuola, il sogno ermetico di Tomaso Buzzi” e’ stata presentata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi. Ha esposto le sue opere all’Arsenale di Venezia, all’Archivio di Stato
di Firenze ed al Foro Italico di Roma. Il suo progetto sul tema “Piazze d’Italia, per una nuova visione della città” e’ stato selezionato dalla Commissione europea per una mostra che si e’ svolta a Bruxelles nel 2011.

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