Secondo l’ultimo Rapporto Istat, più della metà delle imprese con almeno 10 addetti ha attuato azioni per ridurre l’impatto ambientale, con investimenti ad hoc
Assecondare le aspettative degli stakeholders e migliorare l’efficienza energetica. Sarebbero queste le principali leve che una parte delle imprese sta attivando nelle proprie strategie operative
Circa 39mila aziende italiane hanno adottato misure ambientali nel biennio 2021-2022, confermando che investire in sostenibilità può essere anche una strategia vincente per la produttività. A distinguersi sono le aziende del Sud per la forte spinta all’adozione di tecnologie pulite e strategie energetiche innovative
La sostenibilità ambientale è ormai un pilastro strategico per le imprese manifatturiere italiane, sempre più impegnate a coniugare crescita economica e responsabilità ecologica. Secondo l’ultimo report dell’Istat relativo al biennio 2021-2022, ben il 59% delle aziende del settore con almeno 10 addetti ha adottato azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.
La misura più diffusa è il monitoraggio dell’inquinamento ambientale, attuata dal 36,8% delle imprese, con un focus particolare sulla CO₂, osservata dal 9,9% delle realtà produttive. Un altro dato significativo riguarda l’uso di materiali riciclati, pratica adottata dal 20,7% delle imprese del comparto.
Oltre alle azioni volte a ridurre l’inquinamento, il 42% delle aziende ha investito in una gestione più efficiente dell’energia e dei trasporti. Tra queste, il 61,9% ha installato macchinari ad alta efficienza energetica e il 42% ha puntato sulla produzione di energia rinnovabile. Il Mezzogiorno si distingue per un maggiore impegno in questo ambito, segnalando una forte attenzione alle fonti alternative e alla riduzione dei consumi.
La tipologia delle misure messe in atto dalle imprese
Il 35,0% delle imprese ha scelto materiali riciclati e il 30,2% ha investito nelle fonti rinnovabili. Inoltre, il 29,9% ha monitorato i consumi idrici, il 20,9% ha valutato l’impatto ambientale dei fornitori e il 15,5% ha riutilizzato le acque di scarico. Solo il 5,9% ha redatto o prevede di redigere la rendicontazione non finanziaria.
La maggior parte delle imprese ha realizzato un numero contenuto di interventi: il 33,6% ha messo in atto una sola misura sostenibile, con il monitoraggio dell’inquinamento ambientale in testa (39,1%). Complessivamente, l’85,6% ha adottato fino a quattro azioni, mentre solo il 14,4% ne ha implementate cinque o più. Il monitoraggio delle emissioni di CO₂ diventa più rilevante per le imprese più virtuose, con una crescita dal 16,9% al 62,9% tra quelle con cinque o più iniziative.
A livello dimensionale e territoriale, le grandi imprese risultano le più attive, con una media di cinque azioni a testa rispetto alle due o tre delle aziende più piccole. Il Nord registra una maggiore diffusione del monitoraggio ambientale, mentre il Mezzogiorno si distingue per l’adozione di fonti rinnovabili e il controllo dell’impatto dei fornitori.
A guidare questa transizione verde – evidenzia l’Istat – sono soprattutto le imprese dei settori farmaceutico, chimico e della plastica e gomma, dove oltre il 70% delle aziende ha avviato almeno un’azione sostenibile, con una significativa quota di investimenti nelle energie rinnovabili e nell’efficientamento dei trasporti.
Un dato chiave emerge dall’analisi dei microdati aziendali: la sostenibilità può favorire la produttività. Le imprese più attive nella tutela ambientale – in particolare quelle che puntano su energie rinnovabili ed efficienza energetica – registrano una correlazione positiva con la performance economica.
La transizione ecologica, dunque, non è solo una necessità ambientale, ma una leva strategica per la competitività delle imprese italiane. Investire nella sostenibilità significa guardare al futuro con una visione innovativa e responsabile, dimostrando che un’economia più verde può essere anche più solida e prospera.
Rapporto su “Sostenibilità ambientale e performance economica delle imprese manifatturiere” per visionare il testo integrale clicca qui
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