Tecnologie e nuovo umanesimo, il convegno a Terni

Evento nell’ambito di “Cento piazze per l’educazione”, iniziativa lanciata da Aimc (associazione italiana maestri cattolici) nel corso della “giornata mondiale dell’insegnante”

“Come coltivare in se stessi l’essere insieme “professore e maestro”, esperto nelle discipline ed esperto in umanità per accompagnare sapientemente nel processo educativo i bambini, i ragazzi, i giovani?”
Attorno a questo interrogativo ruota la l’iniziativa organizzata a Terni da Aimc (associazione italiana maestri cattolici) nell’ambito di “cento piazze per l’educazione” progetto ideato durante la  “giornata mondiale dell’insegnante”.
Il 22 ottobre 2015 alle 16,30 al Cenacolo di San Marco è, infatti, in programma il convegno “Tecnologie e nuovo umanesimo” con l’intervento  di Graziano Biraghi, responsabile nazionale Aimc e ricercatore, e di Marco Moschini associato di filosofia teoretica Dipartimento delle Scienze umane e Formazione dell’Università di Perugia.
“Nel contesto storico attuale è quanto mai importante ridefinire il ruolo dell’insegnante e non solo” – sottolineano dall’Aimc di Terni. Il Prof. Scurati ricorda che “parlare di competenze e di prestazioni al di fuori di una costruzione morale e civile di responsabilità significa collocarsi in una dimensione troppo ristrettamente produttivistica priva di respiri profondi di umanità”.
“E’ un rischio che corriamo in molti ambiti della vita incluso quello scolastico – spiegano ancora dall’associazione -. Come attuare, allora nuove forme di insegnamento non convenzionali secondo le nuove scoperte anche tecnologiche, con un “profondo respiro di umanità?” Tecnologia ed educazione: dove va il presente? Questi quesiti che riguardano gli insegnanti e la scuola, sappiamo benissimo che non possono essere riservati solo a loro, riguardano tutti a cominciare dai genitori, agli educatori, a tutti noi cittadini se non vogliamo perdere il nostro essere principalmente “umani”, coinvolti in relazioni necessarie alla maturazione personale e al benessere della casa comune”.
 
 

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