Turismo, comunicazione mirata per il dopo-sisma

L’intervento di Flavia Maria Coccia, direttore operativo dell’Isnart (Istituto nazionale di ricerche turistiche)

durante la cerimonia per la consegna del premio “Ospitalità italiana” che si è svolta alla Camera di commercio di Terni

(Intanto per l’Umbria è già pronta una campagna per il rilancio a partire dalle imminenti festività natalizie)

La miglior strategia per tornare a far crescere le prenotazioni alberghiere nelle regioni colpite dal terremoto, è quella del “pensiero positivo”. Una comunicazione strategica che metta in risalto solo ciò che di buono e di bello un territorio possa offrire senza fare alcun riferimento all’evento disastroso, come è avvenuto in Emilia Romagna

Dopo il 24 agosto gli operatori turistici del centro Italia hanno assistito a un brusco calo nelle prenotazioni alberghiere. Cancellazioni e repentini cambi di rotta sono stati consistenti e gli eventi sismici di fine ottobre, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione.

Le immagini dei crolli che si sono verificati in centri importanti e noti, a livello internazionale, come Castelluccio e Norcia, hanno fatto il giro del mondo e le ricadute sul settore turistico sono state pesantissime non solo nelle zone colpite dal sisma ma in tutto il territorio umbro.

Questo è ciò che sta avvenendo. Cosa si po’ fare? Occorre lavorare in primo luogo sulla comunicazione.

Parlare, mostrare e scrivere delle infinite risorse del territorio a partire dall’arte, passando per la natura, la storia, l’enogastronomia e, al tempo stesso, “dimenticare” il terremoto. Resettare e pensare che non si sia mai verificato. Sarebbe questo il punto di partenza per un’efficace promozione turistica.

AMATRICIANA E MESSAGGI SBAGLIATILa cene di beneficenza che vedono protagonista la pasta all’amatriciana, se da un lato sono servite e servono a reperire altre risorse per quei territori così duramente colpiti, dall’altro non fanno altro che legare sempre di più l’immagine di quel piatto tipico ad un evento disastroso quale il terremoto e tutto ciò non fa bene al turismo”.
È partita da un esempio attualissimo Flavia Maria Coccia, direttore operativo dell’Isnart (L’istituto nazionale di ricerche turistiche che fa capo a Unioncamere).

Nel corso dell’evento organizzato dalla Camera di commercio di Terni per la consegna del premio “Ospitalità italiana” alle strutture ricettive della provincia ha fornito importanti strumenti agli addetti ai lavori proponendo delle soluzioni concrete a partire dall’esempio di alcuni casi di successo come quello dell’Emilia Romagna. Anche quel territorio, infatti, nel 2012 subì un terremoto distruttivo, il settore turistico venne messo a dura prova con evidenti cali delle presenze fino al 2013 poi è cominciata la risalita, fino a tornare ai livelli pre-sisma.

IL “PIANO MARKETING” DELL’EMILIA ROMAGNA Cosa è successo? “Semplicemente non si è più parlato di terremoto” – ha detto Coccia – Si è messa in moto una macchina organizzativa a partire dagli enti pubblici, associazioni, consorzi avente come unica missione quella di far passare l’immagine di una regione ricca di bellezza, luoghi da visitare, vini e altri prodotti tipici da degustare, ecc. “Per arginare le difficoltà in ambito turistico in Emilia Romagna  – ha poi aggiunto – abbiamo attivato una campagna di comunicazione non collegata al terremoto ma a fattori positivi come ad esempio il quadrilatero dell’Unesco, inoltre sono stati creati eventi, coinvolti giornalisti e blogger internazionali, sono state organizzati itinerari enogastronomici e iniziative che hanno visto la presenza di famosi chef, è stato ideato un sito con pacchetti turistici ad hoc e, ovviamente sono state sfruttate le potenzialità offerte dai social. È stata un’azione immediata”.

 

 

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