Umbria, cresce l’economia ma non l’occupazione

Incoraggianti a metà i dati dell’ultimo aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia

La crescita dell’economia umbra si è rafforzata nei primi nove mesi del 2017. Le esportazioni hanno ripreso vigore e la domanda interna si è consolidata. Le aspettative degli operatori delineano per i prossimi mesi un’evoluzione positiva. Questo il quadro d’insieme per i primi nove mesi del 2017 che emerge dall’aggiornamento congiunturale sull’economia regionale della Banca d’Italia, presentato a Perugia.
Sul turismo continuano a pesare gli effetti del terremoto, però in fase di progressivo superamento.  Nel settore industriale il fatturato è aumentato più intensamente rispetto allo scorso anno e il terziario ha evidenziato segnali di miglioramento L’attività delle imprese edili rimane debole anche se si registra ottimismo nel comparto.

Evidenti segnali di ripresa dunque che però che non si traducono in altrettanta crescita e  benefici in termini occupazionali, con l’occupazione che rimane nel complesso stabile.
Nel settore industriale il fatturato è aumentato più intensamente rispetto allo scorso anno. L’incremento è stato più diffuso tra le imprese della meccanica e della chimica; nel comparto siderurgico è stato recuperato parte del calo accumulato nel periodo della crisi. Il terziario ha evidenziato segnali di miglioramento; sul turismo tuttavia hanno continuato a pesare gli effetti degli eventi sismici dello scorso anno. L’attività delle imprese edili è rimasta debole.

Secondo l’aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia, le più favorevoli prospettive dell’economia regionale si sono riflesse in un miglioramento delle condizioni di redditività e di liquidità delle imprese; le misure di incentivo introdotte dal Governo hanno contribuito all’espansione dei piani di investimento. I finanziamenti al settore produttivo hanno ripreso a crescere, tranne che per l’edilizia e le piccole imprese.
MA L’OCCUPAZIONE E’ FERMA AL PALO L’occupazione non ha beneficiato del migliorato quadro congiunturale, rimanendo nel complesso stabile. A fronte dell’ulteriore diminuzione degli autonomi – come sottolinea l’ente stesso in una nota – ha ripreso a crescere il numero dei dipendenti; il ricorso alle forme contrattuali a termine si è sensibilmente ampliato. È proseguito a ritmi elevati il calo delle ore di cassa integrazione autorizzate, solo in parte attenuato dalle maggiori risorse destinate alle imprese colpite dal terremoto. Il tasso di disoccupazione è tornato a salire per effetto di una maggiore partecipazione al mercato del lavoro.
PRESTITI E FINANZIAMENTI È proseguita, intensificandosi, la crescita dei prestiti erogati in regione dal sistema bancario. Vi ha contribuito la domanda di finanziamenti da parte delle imprese, per il sostegno di capitale circolante e investimenti, e di credito al consumo da parte delle famiglie; le condizioni di offerta sono rimaste distese. Il risparmio finanziario si è ancora indirizzato verso forme prontamente liquidabili, come i depositi in conto corrente, e verso i fondi comuni di investimento. Il flusso di nuovi prestiti deteriorati è tornato su livelli analoghi a quelli registrati prima della crisi pur rimanendo elevato nel confronto con la media del Paese.

 

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