Università italiane 2025/2026: come scegliere dove studiare secondo il Censis

Aula universitaria (foto pexels di pixabay)

Aula universitaria (foto pexels di pixabay)

Crescono gli immatricolati, dominano le aree STEM e sanitarie, mentre il ranking degli atenei si conferma bussola utile per studenti e famiglie

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La 25ª edizione della Classifica Censis delle Università italiane torna a fotografare il sistema universitario nazionale, offrendo uno strumento di orientamento sempre più raffinato. In un contesto dove la scelta del percorso universitario incide direttamente sulle prospettive professionali, analizzare le 70 graduatorie costruite su 962 variabili è oggi più utile che mai.

Più studenti, ma con scelte sempre più mirate Secondo i dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti Universitari, le immatricolazioni per l’anno accademico 2024/2025 sono aumentate del +5,3% rispetto all’anno precedente. Le università del Centro Italia registrano il balzo maggiore (+14%), seguite dal Sud (+6,1%). Più contenuta la crescita al Nord-Est (+2,0%) e in calo nel Nord-Ovest (-0,9%).

Atenei, performance a confronto Il ranking analizza atenei statali e non statali, suddivisi per dimensione: dai mega (oltre 40.000 iscritti) ai piccoli (fino a 10.000). Padova, Bologna e Pisa guidano la classifica dei mega atenei statali. Nella fascia 20.000–40.000 iscritti, spiccano Calabria, Pavia e Perugia; tra gli atenei medi dominano Trento, Udine e le Marche. Tra i piccoli, Camerino e Cassino si distinguono per eccellenza. Il Politecnico di Milano si conferma in vetta tra i politecnici.  Nella categoria dei grandi atenei non statali (oltre 10.000 iscritti), si conferma la leadership della Luiss (94,2 punti), seguita da Bocconi (91,4) e Università Cattolica (78,0).

 Il lungo periodo premia le scienze In 25 anni, il numero totale di immatricolati è salito del 21,3%, ma a crescere maggiormente sono stati i corsi sanitari (+63,2%) e quelli STEM (+42,8%). Colpisce l’exploit delle scienze motorie (+224,9%), mentre l’ingegneria industriale vede un incremento notevole soprattutto tra le donne (+173,6%). In calo, invece, giurisprudenza (-25,3%) e le lingue (-11,6%), quest’ultime soprattutto tra le studentesse.

Criteri di valutazione e utilità pratica La metodologia Censis considera:

Le prime posizioni delle università italiane statali e non statali secondo la Classifica Censis 2025/2026
Tipo di Ateneo1ª Posizione2ª Posizione3ª Posizione
Mega atenei stataliUniv. di Padova (90,3)Univ. di Bologna (87,7)Univ. di Pisa (84,7)
Grandi atenei stataliUniv. della Calabria (94,3)Univ. di Pavia (90,2)Univ. di Perugia (89,3)
Medi atenei stataliUniv. di Trento (93,7)Udine & Politecnica Marche (92,2)Univ. di Siena (89,7)
Piccoli atenei stataliUniv. di Camerino (96,0)Univ. di Cassino (89,0)Univ. della Tuscia (88,3)
PolitecniciPolitecnico di Milano (98,8)Politecnico di Torino (92,5)IUAV Venezia (86,7)
Grandi atenei non stataliLUISS (94,2)Univ. Bocconi (91,4)Univ. Cattolica (78,0)
Medi atenei non stataliLUMSA (83,0)IULM (79,6)Suor Orsola Benincasa (75,2)
Piccoli atenei non stataliUniv. di Bolzano (95,2)Univ. Europea di Roma (87,0)Campus Bio-Medico di Roma (86,8)


Classifica Censis delle Università italiane (edizione 2025/2026) →Il link

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